Attacchi israeliani nel sud di Gaza hanno ucciso almeno 19 persone tra la notte di sabato e domenica, tra cui un alto leader politico di Hamas, secondo quanto riferito dalle autorità locali.
Nel frattempo, i ribelli yemeniti filo-iraniani alleati di Hamas hanno lanciato un altro missile contro Israele, facendo scattare le sirene d’allarme. L’esercito israeliano ha dichiarato di averlo intercettato senza riportare vittime o danni.
Gli attacchi sono avvenuti dopo che Israele ha condotto un raid su Tiro, nel sud del Libano, sabato, uccidendo una persona e ferendone sette, mettendo a rischio la fragile tregua che aveva posto fine a un conflitto durato un anno contro Hezbollah. Nel frattempo, 40 sopravvissuti alla prigionia di Hamas hanno chiesto al governo israeliano di fermare quella che hanno definito una “guerra senza fine”.
L’attacco all’edificio è avvenuto dopo che Israele aveva lanciato decine di raid aerei in Libano nella giornata di sabato, il più intenso assalto aereo nel paese negli ultimi quattro mesi. In totale, sei persone sono state uccise, tra cui un bambino, e 28 sono rimaste ferite, secondo il ministero della Salute libanese.
A Gaza, Hamas e i media palestinesi hanno riferito domenica che un attacco aereo israeliano su Khan Younis ha ucciso Salah al-Bardaweel, un leader politico di Hamas. I media filo-Hamas hanno affermato che l’attacco ha ucciso Bardaweel, membro dell’ufficio politico del movimento, e sua moglie. Le autorità israeliane non hanno rilasciato commenti immediati. Gli ospedali Europeo e del Kuwait, nel sud di Gaza, hanno riferito di aver ricevuto 17 corpi dalle operazioni di sabato notte fino a domenica, tra cui quelli di donne e bambini.
Gli attacchi israeliani in Libano sono stati i più letali nel paese dal cessate il fuoco del 27 novembre, che aveva messo fine a 13 mesi di ostilità tra Hezbollah e Israele. In particolare, il raid su Tiro, una delle principali città del sud del Libano e distante dal confine, ha rappresentato una grave escalation e rischia di compromettere l’accordo di tregua.
Un portavoce militare israeliano ha dichiarato che gli attacchi avevano come obiettivi “quartier generali operativi, terroristi, lanciatori di missili e un deposito di armi appartenente all’organizzazione terroristica Hezbollah”.
L’ondata di raid aerei israeliani è stata scatenata dal lancio di tre razzi dal Libano da parte di gruppi sconosciuti, che sono stati intercettati dall’aeronautica israeliana.
In un comunicato di sabato pomeriggio, Hezbollah ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’attacco missilistico e ha ribadito il suo impegno per il cessate il fuoco. Ha inoltre affermato che le accuse israeliane nei suoi confronti erano “solo un pretesto per continuare gli attacchi contro il Libano”.
Nel sud del Libano operano diverse fazioni palestinesi e altri gruppi armati, non tutti sotto il controllo di Hezbollah. Sia l’esercito israeliano che il ministero della Difesa libanese hanno dichiarato di aver avviato un’indagine per individuare i responsabili del lancio dei razzi.