Le vendette di Trump: revoca le autorizzazioni di sicurezza a Biden e a tutti gli avversari politici
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Le vendette di Trump: revoca le autorizzazioni di sicurezza a Biden e a tutti gli avversari politici

Donald Trump ha emesso un memorandum presidenziale nella tarda serata di venerdì con cui revoca le autorizzazioni di sicurezza a Joe Biden, Kamala Harris e a una serie di altri esponenti di spicco

Le vendette di Trump: revoca le autorizzazioni di sicurezza a Biden e a tutti gli avversari politici
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22 Marzo 2025 - 16.06


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Donald Trump ha emesso un memorandum presidenziale nella tarda serata di venerdì con cui revoca le autorizzazioni di sicurezza a Joe Biden, Kamala Harris e a una serie di altri esponenti di spicco del Partito Democratico e avversari politici.

Le revoche riguardano, tra gli altri, l’ex segretario di Stato Antony Blinken, l’ex deputata del Wyoming Liz Cheney, l’ex deputato dell’Illinois Adam Kinzinger e la procuratrice generale di New York Letitia James, che ha perseguito Trump per frode. Anche l’intera famiglia di Biden è stata privata dell’accesso alle informazioni classificate, un privilegio solitamente concesso agli ex presidenti e ad alcuni alti funzionari dopo la fine del loro mandato.

“Ho stabilito che non è più nell’interesse nazionale consentire a queste persone di accedere a informazioni classificate”, ha scritto Trump nel memorandum. Inoltre, ha ordinato ai vertici di tutti i dipartimenti e agenzie esecutive di revocare a questi individui l’accesso non scortato alle strutture governative sicure degli Stati Uniti.

All’inizio del mese, la direttrice dell’intelligence nazionale, Tulsi Gabbard, aveva già revocato le autorizzazioni di sicurezza a diversi dei nomi presenti nella lista di Trump, oltre che ai “51 firmatari della lettera sulla disinformazione di Hunter Biden” – un riferimento agli ex funzionari dell’intelligence che avevano sostenuto, poco prima delle elezioni del 2020, che il laptop di Hunter Biden fosse probabilmente parte di un’operazione di disinformazione russa.

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La decisione di Trump di impedire a Biden l’accesso ai briefing di intelligence rappresenta una ritorsione nei confronti del suo avversario politico democratico, che nel 2021 aveva vietato a Trump di accedere a documenti classificati, sostenendo che l’ex presidente non fosse affidabile a causa del suo “comportamento instabile”.

Sempre questa settimana, Trump ha annunciato di aver revocato con effetto immediato la protezione dei servizi segreti per i figli di Biden, Hunter e Ashley, dopo che era emerso che 18 agenti erano stati assegnati al figlio dell’ex presidente per un viaggio in Sudafrica e 13 alla figlia Ashley.

Più in generale, le revoche delle autorizzazioni di sicurezza sembrano colpire in modo mirato gli avversari politici del presidente, tra cui Letitia James e il procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, entrambi responsabili di procedimenti giudiziari contro Trump durante la presidenza Biden.

Tra i nomi figurano anche Fiona Hill, esperta di politica estera che testimoniò contro Trump nel primo impeachment, Alexander Vindman, tenente colonnello che testimoniò sulle presunte pressioni esercitate dall’ex presidente sull’Ucraina per indagare sui Biden, e Norman Eisen, avvocato che supervisionò quell’impeachment.

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Nella lista sono inclusi anche Liz Cheney e Adam Kinzinger, i due repubblicani che fecero parte della commissione d’inchiesta sull’assalto al Campidoglio del 6 gennaio. Trump ha specificato che il divieto di accesso alle informazioni classificate “comprende, ma non è limitato a, il ricevimento di briefing riservati, come il rapporto quotidiano del Presidente, e l’accesso a informazioni classificate detenute da qualsiasi membro della comunità di intelligence”.

Nel frattempo, secondo quanto riportato da NBC News, l’ex presidente Biden e sua moglie Jill si sarebbero offerti volontari per aiutare a raccogliere fondi e riorganizzare il Partito Democratico dopo la pesante sconfitta della candidata designata, Kamala Harris, alle elezioni di novembre.

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