La piattaforma X, di proprietà di Elon Musk, ha deciso di sospendere numerosi account riconducibili a esponenti dell’opposizione turca, in seguito ai disordini scoppiati nel Paese dopo l’arresto del sindaco di Istanbul. A riportarlo è Politico, che sottolinea come Musk avesse in passato dichiarato di aver acquistato X con l’intento di ripristinare la libertà di espressione sulla piattaforma.
Il primo cittadino di Istanbul, Ekrem Imamoglu, principale avversario politico del presidente Erdogan, è stato arrestato poche ore prima di essere ufficialmente designato candidato alla presidenza per il principale partito di opposizione, il Partito repubblicano del popolo.
Proteste nelle università
Le attività dell’opposizione si sono concentrate soprattutto nei pressi delle università, e molti dei partecipanti alle manifestazioni si sono ritrovati con i propri account X sospesi. Secondo gli osservatori, le restrizioni hanno colpito in particolare pagine riconducibili a “attivisti associati all’università, che fondamentalmente condividevano informazioni sulle proteste, luoghi in cui gli studenti potevano andare”, ha dichiarato a Politico Yusuf Can, coordinatore e analista del Programma per il Medioriente del Wilson Center.
Gli account sospesi e il seguito online
Molti degli account colpiti dalle sospensioni appartengono a “attivisti di base” con un seguito di decine di migliaia di persone”, ha spiegato Can. In alcuni casi, sembra che la sospensione sia stata applicata solo in Turchia, lasciando gli account accessibili nel resto del mondo. Per aggirare la censura, l’attivista Omer Faruk Aslan ha aperto un secondo account.
Il ruolo del tribunale
“Il mio profilo è stato bloccato da un ordine del tribunale perché i tweet hanno superato i 6 milioni di visualizzazioni”, ha scritto Aslan. Politico sottolinea inoltre che le sospensioni degli account potrebbero essere legali, dal momento che la normativa turca prevede tali misure su richiesta del governo. Una legge sui social media approvata nel 2022 concede all’esecutivo ampi poteri per limitare i contenuti online.
Gli interrogatori di Imamoglu
Nel frattempo, il sindaco Imamoglu è stato interrogato dalla polizia per cinque ore in merito alle accuse di terrorismo mosse nei suoi confronti, il giorno successivo a un altro interrogatorio di quattro ore relativo a presunti episodi di corruzione. Secondo il quotidiano Cumhuriyet, l’inchiesta sul terrorismo riguarda un presunto sostegno al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), considerato fuorilegge in Turchia. Imamoglu ha respinto tutte le accuse durante entrambi gli interrogatori.