Basta dire che Trump porta la pace: con un bullo come lui nessuno può stare tranquillo
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Basta dire che Trump porta la pace: con un bullo come lui nessuno può stare tranquillo

Il nuovo bullo del quartiere è arrivato. Ce ne sono parecchi in giro per il mondo, ma nessuno è potente come lui. Sfido chiunque a sostenere che possiamo stare tranquilli.

Basta dire che Trump porta la pace: con un bullo come lui nessuno può stare tranquillo
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Seba Pezzani Modifica articolo

20 Marzo 2025 - 00.01


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E Biden, allora? No, stavolta il PD non c’entra. Mi verrebbe da dire che è comunque colpa sua, a giudicare dall’atteggiamento zoppicante sul fronte del riarmo europeo e alla sua ignavia davanti alle brutalità israeliane ai danni dei palestinesi. Eppure, no, il PD e la Sinistra europea più in generale potrebbero chiamarsi fuori se drizzassero la schiena. Sarebbe pure ora.

Se i quattro anni dell’ultima amministrazione democratica hanno ampiamente dimostrato che l’America è un paese culturalmente allo sbando, alle prese con una pressoché insanabile crisi valoriale, Biden non può non essere considerato del tutto innocente, ma nemmeno additato come responsabile primo di un fallimento epocale, che si prepara da decenni. Forse, addirittura, dal 1776 stesso, con la nascita di un paese che ha fatto della presunta libertà individuale un mantra, o meglio, un dogma più volte scalfito dalla realtà ma mai messo da parte a livello istituzionale.

Negli anni, ho assistito con un certo fastidio alla riproposizione dello slogan “America, terra dell’uomo libero” e, con stizza se possibile superiore, al tentativo italiano di appropriarsi di quel concetto, un’idea che in nessun altro luogo potrebbe prendere piede e avere un senso e che, quando un altro popolo e un’altra nazione tentano di farla propria, ha come unico esito disastri su disastri. Il libero arbitrio, fondamento filosofico e giustificazione rabberciata della libertà inviolabile dell’uomo nel fare del proprio meglio al cospetto di un Dio evangelico che ne giudica le azioni, si traduce in sperequazioni sempre più macroscopiche all’interno del paese e in atteggiamenti sprezzanti verso il resto del mondo in politica estera.

In questo, l’amministrazione Biden non ha segnato una discontinuità rispetto alla tradizione del paese che, va detto, quasi mai ha deviato da un corso ritenuto infallibile e sancito come tale dalla legge. Ma l’idea stessa che gli USA, che si considerano a torto o a ragione il faro più luminoso della democrazia internazionale, non abbiano potuto fare a meno di ricandidarlo alle presidenziali nonostante la sua palese inadeguatezza fisica e mentale e, addirittura, gli abbiano contrapposto un pluricondannato la dice lunga sullo stato del paese.

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Visitando gli USA poco prima delle ultime elezioni, ho avuto la fortissima percezione che per Joe Biden non ci fosse speranza e che, malgrado i disastri della prima amministrazione Trump, il tycoon non avrebbe avuto la minima difficoltà a prevalere. Ho pure avuto la percezione che la sua propaganda elettorale volta a inculcare nell’americano medio l’idea di un paese sotto scacco non tanto dai nemici tradizionali – leggasi Russia, Cina, Iran – ma soprattutto dai presunti alleati, ovvero l’Europa, avesse attecchito benissimo. “Quando Trump sarà alla Casa Bianca, all’Europa drizzeremo la schiena”, mi sono sentito dire più di una volta, come se io appartenessi a un’entità sovranazionale.

La cosa più fastidiosa, però, è stato ascoltare la classica pappardella propinata da molti mezzi di informazione europei secondo cui Donald Trump sarebbe stato una sorta di santone pacifista, un figlio dei fiori fuori tempo massimo, un incrocio clonato dal Mahatma Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela e, perché no, Abramo Lincoln. Anzi, Abramo stesso. Molti si sono convinti che Trump, con i suoi proclami di porre immediatamente fine alla guerra tra Ucraina e Russia, avrebbe tracciato una linea nuova. In effetti, i risultati sono davanti agli occhi di tutti: la linea rivoluzionaria non è quella – per niente credibile – dello sbandierato pacifismo. La discontinuità fatta segnare da Trump è più nella forma che nel contenuto: noi USA facciamo e abbiamo sempre fatto come ci pare e non teniamo conto delle opinioni di nessuno, solo che ora ve lo diciamo in faccia.

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Donald Trump pacifista? Sarà pur vero che can che abbaia non morde, ma anche le parole hanno un valore, soprattutto nel mondo della diplomazia internazionale.

Dunque, chi ancora adesso tende a derubricare le presunte mattane e i plateali atteggiamenti istrionici di Trump a innocue boutade farebbe bene a riattivare il cervello. Trump, condannato a causa dei fondi neri utilizzati per mettere a tacere la pornostar con cui aveva avuto una relazione e per altri reati ancora, non ha certamente nulla di francescano e dipingerlo con la chierica e il saio del Poverello è del tutto fuori luogo. D’accordo, noi italiani tendiamo a essere indulgenti con chi utilizza il proprio potere per maltrattare le donne e per farne un mero oggetto sessuale e, talvolta, addirittura non lo consideriamo un crimine nemmeno se di mezzo ci sono loschi trasferimenti di ingenti somme di denaro. Non è difficile trovare un recente modello di ispirazione lombardo in questo.

Allora, in cosa si sostanzia il Trump con il ramoscello d’ulivo?

Francamente, non vedo alcuna indicazione di quel Trump colomba che buona parte della stampa internazionale e pure larga parte dell’elettorato americano hanno contrapposto al Biden falco geriatrico e guerrafondaio.

Perché? Presto detto: in ordine sparso e, sicuramente, con molti vuoti della mia memoria e molte caselle che presto si riempiranno di altri misfatti

Intenzione dichiarata di annettere Groenlandia, Canada e Panama. Deportazione di clandestini con divulgazione di immagini shock, scene ignobili di violenza e, comunque le si guardi, di disumanità (senza contare l’ormai vecchia idea di separare i bambini dalle famiglie dei clandestini stessi). Attacchi a basi houthi nello Yemen, con decine di morti. Via libera a ogni forma di violenza attuata da Israele nella striscia di Gaza, in Cisgiordania, Libano e Siria: è di oggi la notizia dell’ultimo raid dell’aviazione israeliana su Gaza, con almeno 300 morti, raid che ha avuto la benedizione di Trump. Dichiarazione di trasformare Gaza in un “inferno” se Hamas non si fosse uniformato alle decisioni di USA e Israele. Appoggio incondizionato a Netanyahu nella guerra contro i palestinesi. Soppressione crescente del dissenso interno attraverso chiusure di centri di informazione come Voice of America e l’interruzione dell’erogazione di finanziamenti a veri e propri santuari del pensiero progressista americano, come la Columbia University, rea di non aver soffocato le proteste pro-Palestina di una parte dei suoi studenti e di non essersi uniformata ai dictat del presidente. Arresto e conseguente espulsione del portavoce di tali proteste. Chiusura di agenzie ministeriali per presunti sprechi mai verificati e solo sbandierati da Elon Musk, ombra scura del presidente, vera e propria anomalia di qualsiasi sistema democratico che si professi tale. Interruzione dei fondi alle agenzie umanitarie dell’ONU e minaccia di uscire del tutto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Contrapposizione feroce e insensata con l’alleato storico, l’Europa, e con la stessa Gran Bretagna. Censura ai danni di un generale che aveva lottato contro il razzismo nell’esercito. Apertura a un programma di deportazione di massa verso l’America Centrale con l’ausilio di società private. Cacciata dell’ambasciatore sudafricano negli USA. Rapporti poco chiari con potentati americani vicini alla lobby delle armi. Avvicinamento a Putin. Atteggiamento platealmente misogino e razzista, sprezzante nei confronti di diversi e disabili. Vicinanza solo di facciata – ma comunque sufficiente ad assicurarsene l’appoggio – alle frange più estreme del nazi-evangelismo antiabortista e militarista statunitense.

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Tutte sciocchezze? Quante volte, dal 5 novembre in poi, avete sentito Trump minacciare, «Se non la smettete… l’America ve la farà pagare cara»?

Il nuovo bullo del quartiere è arrivato. Ce ne sono parecchi in giro per il mondo, ma nessuno è potente come lui. Sfido chiunque a sostenere che possiamo stare tranquilli.

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