Ora ci aspettiamo una Piazza del Popolo 2: per Gaza
Top

Ora ci aspettiamo una Piazza del Popolo 2: per Gaza

Ora ci aspettiamo una Piazza del Popolo 2. Una chiamata alle armi dell’Europa, indignata, ferita, dal nuovo massacro di Gaza, perpetrato da Netanyahu con l’esplicito avallo di Trump

Ora ci aspettiamo una Piazza del Popolo 2: per Gaza
Gaza
Preroll

Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

18 Marzo 2025 - 11.47


ATF

Ora ci aspettiamo una Piazza del Popolo 2. Una chiamata alle armi dell’Europa, indignata, ferita, dal nuovo massacro di Gaza, perpetrato da Netanyahu con l’esplicito avallo di Trump. Attendiamo, ma temiamo già che sarà un’attesa vana.

Senza giri di parole: agli organizzatori di quel raduno, della Palestina frega niente. Punto. Da quel forbito palco non una parola, una sola, per denunciare la pulizia etnica, i crimini di guerra e contro l’umanità consumati a Gaza da diciassette e più mesi. Nessuna lacrima, neanche di coccodrillo, per gli oltre 15mila bambini massacri nella Striscia, bombardati, fatti morire di fame e di freddo. Parole durissime contro l’”Hitler” del Cremlino, Vladimir Putin. Silenzio complice, codardo, verso il massacratore di Tel Aviv, Benjamin Netanyahu. Che schifo. Che vergogna.

In questi giorni i talkshow televisivi e le prime pagine dei giornali mainstream sono intasati da professoroni, editorialisti con l’elmetto in testa e la matita rossa in mano, dediti a sparare ad alzo zero contro la segretaria del Pd, Elly Schlein, colpevole di aver criticato il piano riarmista della von der Leyen.

Leggi anche:  Carneficina a Gaza, Netanyahu bombarda la Striscia con il consenso di Trump: 300 morti

Che terribile colpa agli occhi e alle orecchie di coloro che una guerra non l’hanno vista neanche in cartolina, e che l’inferno di Gaza non sanno che sia. Non lo sanno, e non l’importa si saperlo. Piazza del Popolo resterà vuota.

Mentre a Gaza si continua a morire. Se Trump decidesse di riversare sulla Russia la potenza militare americana, gli indignati di Piazza del popolo, gli organizzatori della kermesse, applaudirebbero. Sosterrebbero tronfi di ebbrezza che la spaccatura tra Usa ed Europa è stata ricucita, che l’Occidente è salvo.

Che il tycoon in combutta con l’amico Bibi decide di portare a compimento la soluzione finale a Gaza, magari per realizzare il disegno politico-immobiliare della “Riviera del Medio Oriente”, senza ombra di un palestinese all’interno, che lo stesso tycoon, in totale sintonia con la destra fascista e messianica che oggi governa l’ex democrazia israeliana, si accinga a riconoscere i nuovi confini dello Stato ebraico inglobanti buona parte della Cisgiordania, il regno di Giudea e Samaria, questo per l’Europa della von der Leyen e i suoi esegeti italioti, è una quisquilia, un effimero corollario.

Leggi anche:  Israele e Trump vogliono mandare i palestinesi di Gaza nel Sudan, in Somalia e nel Somaliland

Siamo alla riproposizione della infame politica dei due pesi, due misure. Dell’indignazione a corrente alternata. Al mondo ci sono tanti, troppi, popoli oppressi, tiranneggiati, depredati. Ma uno solo, è sotto occupazione: il popolo palestinese. L’Europa riarmista si strappa le vesti per l’aggredito ucraino, manda armi, alza la spesa militare, moltiplica le sanzioni contro l’aggressore russo.

Niente di tutto questo avviene per la Palestina. Le armi vengono fornite all’aggressore. Nessuna sanzione è in vista. Se Netanyahu si presentasse in Italia, o in Francia, invece di essere arrestato in ottemperanza al mandato di cattura internazionale emesso contro di lui dalla Corte penale internazionale dell’Aia, a cui Francia e Italia aderiscono, verrebbe accolto in pompa magna all’Eliseo e a Palazzo Chigi. 

Così stanno le cose. E lo sanno bene i promotori della kermesse romana. Ma hanno fatto finta d non accorgersene. Il sangue palestinese si lava in fretta. Scivola via facilmente dalle loro (false) coscienze.

Ma noi insistiamo e chiediamo una piazza del Popolo per Gaza.

Native

Articoli correlati