Salvini da ultras 'putiniano' a integralista 'trumpiano': che poi è la stessa minestra reazionaria

Intervenendo alla quinta edizione del “Forum in Masseria – Winter Edition” a Saturnia, Salvini ha dichiarato: “Chi ha paura di Trump ha paura del futuro, chi pensa che a Washington ci sia un nemico non ha capito nulla"

Salvini da ultras 'putiniano' a integralista 'trumpiano': che poi è la stessa minestra reazionaria
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1 Marzo 2025 - 12.18


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Dopo essere stato putiniano, ora Matteo Salvini è trumpiano. In fondo, la sostanza non cambia: il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti continua a trattare la politica estera come farebbe un ultras con la sua squadra del cuore, tra slogan e tifo da stadio, senza una reale visione strategica.

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Intervenendo alla quinta edizione del “Forum in Masseria – Winter Edition” a Saturnia, Salvini ha dichiarato: “Chi ha paura di Trump ha paura del futuro, chi pensa che a Washington ci sia un nemico non ha capito nulla, c’è una grande possibilità di cambiamento”.

Secondo il leader leghista, l’eventuale ritorno di Trump alla Casa Bianca potrebbe rappresentare “una grande occasione per l’economia”, anche sul fronte dei dazi, considerati più un’opportunità che un problema: “Anche la politica minacciosa dei dazi può essere un’occasione di guadagno di terreno delle nostre aziende nel sistema Italia, certo bisogna capire come reagire ma Trump è uomo di business”.

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Per Salvini, invece, è ridicolo il tentativo dell’Unione Europea di rispondere alle eventuali misure protezionistiche statunitensi: “Fa ridere l’idea della Von der Leyen di lanciare i contro dazi”.

Ancora una volta, il ministro sembra più interessato a schierarsi con il “capitano” di turno piuttosto che a elaborare una visione autonoma della politica estera italiana, alternando simpatie personali e slogan privi di una strategia concreta.

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