Il leader dell’Ontario, Doug Ford, ha promesso di opporsi al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dopo aver ottenuto un terzo mandato come premier della provincia più popolosa del Canada.
“Donald Trump pensa di poterci piegare”, ha dichiarato davanti alla folla in festa a Toronto, aggiungendo però che il presidente statunitense si sbagliava. “Il Canada non è in vendita”.
Ford, alla guida dell’Ontario dal 2018, ha indetto elezioni anticipate per ottenere un mandato chiaro nella battaglia contro Trump e le tariffe che minaccia di imporre sulle merci canadesi.
Secondo i primi dati di venerdì mattina, il suo Partito Progressista Conservatore avrebbe conquistato più di 80 seggi sui 124 disponibili nell’assemblea legislativa.
Il Nuovo Partito Democratico, di orientamento progressista, si è classificato al secondo posto diventando l’opposizione ufficiale, mentre i Liberali sono arrivati terzi.
Durante la sua campagna elettorale, Ford ha criticato apertamente i ripetuti riferimenti di Trump al Canada come al “51º stato” degli Stati Uniti, indossando persino un cappellino con la scritta “Il Canada non è in vendita”.
Nel suo discorso della vittoria, pronunciato in un centro congressi di Toronto, ha ribadito: “Donald Trump pensa di poterci piegare. Crede di poterci dividere e conquistare, mettendo una regione contro l’altra.
Ma Donald Trump non sa quello che sappiamo noi. Ci sta sottovalutando. Sta sottovalutando la resilienza del popolo canadese, lo spirito canadese”.
Le elezioni sono state ufficialmente dichiarate concluse dalla Canadian Broadcasting Corporation (CBC) appena 10 minuti dopo la chiusura dei seggi giovedì sera.
L’affluenza alle urne sembra essere vicina ai minimi storici: alle 23:00 ora locale (04:00 GMT), con il 97% dei seggi scrutinati, poco più del 44% degli elettori dell’Ontario aveva votato, un dato in linea con il record negativo del 2022.
Ford ha condotto la sua campagna con lo slogan “Proteggere il Canada”, riflettendo la sua convinzione che il paese debba mantenere una posizione ferma contro le minacce tariffarie degli Stati Uniti.
Trump ha annunciato che gli Stati Uniti imporranno una tariffa aggiuntiva del 10% sulla Cina.
Negli ultimi mesi, Ford è apparso regolarmente sui network televisivi americani come portavoce de facto della posizione del Canada nella battaglia contro i dazi.
Giovedì, il presidente Trump ha confermato che le tariffe previste per Canada e Messico entreranno in vigore la prossima settimana, dopo un rinvio di un mese concesso in cambio di garanzie sulla sicurezza ai confini.
Circa il 75% delle esportazioni canadesi è destinato agli Stati Uniti, e gli economisti avvertono che i dazi potrebbero avere conseguenze devastanti sull’economia canadese, aumentando nel contempo i costi per i consumatori americani.
L’Ontario ospita una vasta industria automobilistica strettamente legata agli Stati Uniti: i componenti delle auto attraversano più volte il confine tra Canada e USA prima di essere assemblati e venduti.
Ford ha avvertito che, se gli Stati Uniti dovessero davvero imporre un dazio generalizzato del 25%, mezzo milione di persone in Ontario – su una popolazione di 16 milioni – potrebbero perdere il lavoro.
Ha inoltre chiesto una risposta decisa da parte del Canada, suggerendo di tagliare le forniture energetiche agli Stati Uniti e di vietare la vendita di alcolici americani nei negozi della provincia.
Ha anche proposto l’idea di una “Fortezza Am-Can”, uno slogan per convincere Trump a rafforzare la cooperazione energetica tra i due paesi e scongiurare l’imposizione delle tariffe.
I partiti di opposizione hanno criticato Ford per aver indetto le elezioni anticipate, accusandolo di sfruttare la crisi nei rapporti tra USA e Canada per rafforzare la sua popolarità. Hanno inoltre contestato la scelta di organizzare una costosa tornata elettorale in un periodo di incertezza economica.
Ford è stato anche coinvolto in diverse controversie, tra cui un’indagine penale in corso su un accordo per la vendita di un terreno protetto dal punto di vista ambientale a fini di sviluppo immobiliare.
Parlando ai suoi sostenitori giovedì, Bonnie Crombie, leader dei Liberali dell’Ontario, ha affermato che, nonostante il partito non sia riuscito a formare un governo, dovrebbe essere “molto orgoglioso” dei seggi guadagnati.
“Hanno dato per scontato che fossimo fuori dai giochi. Stasera, avete dimostrato che si sbagliavano”, ha dichiarato Crombie, che però non è riuscita a conquistare un seggio per sé. Ha comunque promesso di rimanere alla guida del partito.
L’ultima volta che un governo in Ontario ha ottenuto tre maggioranze consecutive risale al 1959, sotto la leadership di Leslie Frost, anch’egli un Progressista Conservatore.