L’ex primo ministro polacco Mateusz Morawiecki è stato incriminato per cattiva condotta e negligenza in relazione all’organizzazione di un’elezione presidenziale postale che non si è mai svolta, hanno annunciato giovedì i procuratori.
Secondo quanto riportato dall’AFP, il governo conservatore Diritto e Giustizia (PiS), guidato da Morawiecki, aveva insistito per tenere un controverso voto postale nel maggio 2020, durante la pandemia di coronavirus, salvo poi abbandonare l’idea per motivi legali.
Tra caos e incertezze, l’elezione fu alla fine posticipata di oltre un mese e sostituita con un sistema ibrido che combinava voto postale e tradizionale.
L’AFP ha ricordato che nel 2021 la Corte dei Conti polacca (NIK) aveva accusato Morawiecki e tre ministri di aver violato la legge nel tentativo di organizzare il voto postale.
Giovedì, il procuratore Piotr Skiba ha dichiarato ai giornalisti che Morawiecki è stato formalmente accusato di “abuso di potere e mancato adempimento dei suoi doveri ufficiali”.
L’ex primo ministro ha respinto ogni accusa.
La NIK ha stimato che i preparativi per l’elezione postale, poi cancellata, siano costati allo Stato circa 76,5 milioni di złoty (18 milioni di euro).