Il governo ultraliberista di Javier Milei, noto per la sua retorica aggressiva e il suo disprezzo verso i più deboli, è al centro di una nuova polemica dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di un documento in cui le persone con disabilità cognitive vengono definite “ritardati”, con ulteriori classificazioni come “idiota”, “imbecille” e “mentalmente debole”.
Il documento è allegato a una risoluzione del 14 gennaio che stabilisce i “nuovi criteri” per la valutazione delle disabilità psico-fisiche ai fini dell’assegnazione delle pensioni di invalidità. Si tratta di una misura inserita nel quadro delle drastiche politiche di tagli alla spesa pubblica e di riequilibrio fiscale imposte dal governo Milei sin dal suo insediamento nel dicembre 2023. Per giustificare questi provvedimenti, l’esecutivo ha deciso di recuperare una vecchia normativa del 1998, ritenendola “la più adeguata”.
La psichiatra Silvia Di Segni, docente del dipartimento di Salute Mentale della Facoltà di Medicina dell’Università di Buenos Aires, ha definito la decisione dell’esecutivo “un’aberrante modifica della terminologia scientifica legata ai problemi dello sviluppo neurologico che dimostra una profonda crudeltà e mancanza di empatia”.
Di Segni ha inoltre sottolineato che il linguaggio adottato è “in totale disaccordo con la comunità scientifica che da decenni adotta la terminologia indicata nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), pubblicato dall’American Psychiatric Association e utilizzato in gran parte del mondo occidentale”. Con questa scelta vergognosa, denuncia la specialista, “le famiglie vengono obbligate ad accettare questa terminologia per ottenere certificati di invalidità per i propri figli”.
La decisione del governo ha suscitato un’ondata di indignazione tra le organizzazioni per i diritti civili. L’Associazione Civile per l’Eguaglianza e la Giustizia (Acij), la Rete per i Diritti delle Persone Disabili (Redi), il Centro di Studi Legali e Sociali (Cels) e l’Assemblea Permanente per i Diritti Umani (Apdh) hanno chiesto l’abrogazione immediata del decreto.
Con questa ennesima prova della sua arroganza e insensibilità, Javier Milei si conferma un campione assoluto di volgarità e disprezzo nei confronti dei più deboli, sacrificando la dignità umana sull’altare del suo fanatismo ultraliberista.