Il dispiegamento di carri armati in Cisgiordania e la prolungata presenza israeliana sono un “tentativo flagrante di consolidare il genocidio”: lo sostiene il ministero degli Esteri palestinese.
In un post su X, il ministero degli Esteri palestinese ha dichiarato che il dispiegamento di carri armati intorno alla città di Jenin, nella Cisgiordania occupata, rappresenta “un preludio all’espansione dei crimini contro il popolo palestinese”.
Nel comunicato si legge:
Il ministero degli Affari Esteri e degli Espatriati mette in guardia dal dispiegamento di carri armati pesanti dell’esercito di occupazione israeliano intorno a Jenin, considerandolo un preludio all’espansione dei suoi crimini contro il popolo palestinese – in particolare nella Cisgiordania settentrionale e nei suoi campi profughi.
Questa escalation avviene mentre il ministro della ‘difesa’ israeliano, Israel Katz, si vanta che l’esercito di occupazione impedirà ai palestinesi sfollati di tornare nelle loro case e ha ordinato una prolungata presenza militare nell’area. Le forze di occupazione israeliane hanno già costretto 40.000 palestinesi ad abbandonare i campi profughi nella Cisgiordania settentrionale.
Il ministero considera questi sviluppi – incluse le dichiarazioni di Katz, il dispiegamento dei carri armati e l’intenzionale intimidazione dei civili indifesi – come una grave escalation in Cisgiordania e un tentativo flagrante di consolidare il genocidio e lo sfollamento forzato del nostro popolo disarmato.
Il ministero rinnova il suo appello urgente alla comunità internazionale affinché intervenga immediatamente per fermare l’aggressione incontrollata di Israele, che continua in palese violazione del diritto internazionale e degli accordi firmati, e la obblighi a porre fine al suo attacco contro il popolo palestinese e i suoi diritti fondamentali, primo fra tutti il diritto inalienabile a rimanere sulla propria terra.
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