Benjamin Netanyahu ha dichiarato che la prima fase dell’accordo di cessate il fuoco è temporanea e ha aggiunto: “Se dovremo tornare a combattere, lo faremo in modi nuovi e decisi.”
Il primo ministro israeliano ha sottolineato che la campagna di Israele “non è ancora finita” e ha affermato che sia Donald Trump sia Joe Biden supportano il “diritto di Israele a riprendere i combattimenti se la seconda fase non dovesse dare risultati”.
Le dichiarazioni di Netanyahu, rilasciate sabato sera, arrivano mentre l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas è previsto per domenica alle 6:30 GMT.
Nell’ambito dell’accordo, si prevede che 33 dei 98 ostaggi israeliani ancora in mano ad Hamas vengano liberati in questa fase, secondo quanto riportato da Reuters. In cambio, Israele rilascerà circa 2.000 palestinesi attualmente detenuti in diverse prigioni.
Gli ostaggi
Tregua a rischio? “Non proseguiremo con il piano finché non riceveremo l’elenco degli ostaggi che saranno liberati, come concordato. Israele non tollererà violazioni dell’accordo. La responsabilità esclusiva è di Hamas”.
Lo rende noto con un comunicato l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu dopo che, nonostante diversi rumors, Hamas non ha ancora consegnato i nomi delle tre donne che saranno rilasciate domani.