Graziano Delrio, intervenendo alla chiusura dell’incontro di Milano per il lancio di Comunità democratica, ha sottolineato l’importanza della cultura e della partecipazione nella costruzione di una politica autentica.
“Dobbiamo credere al fatto che produrre cultura, ascoltare, conoscere i limiti dei comportamenti dei partiti già produce politica. E senza cultura non c’è politica. La seminagione che stiamo facendo oggi ha senso, ci devono essere forme diverse e nuove di partecipazione dei cittadini. Non ci rassegniamo che avanzi la morte della democrazia”, ha affermato.
Delrio ha poi aggiunto la necessità di un nuovo slancio collettivo e di una politica capace di ascoltare profondamente:
“Spero nasca uno slancio collettivo, una idea, per consolidare un lavoro comune e una capacità di ascolto. La società italiana esiste, esistono le persone che costruiscono, creano legami e rafforzano la democrazia – ha spiegato il senatore del Pd -. La politica ha la responsabilità di ascoltare questa voce. Bisogna che la politica apra le orecchie e sia in grado di mettersi all’ascolto. Dobbiamo mettere in campo la capacità di mettere l’orecchio sulle grida che si sentono”.
Secondo Delrio, il rinnovamento non può avvenire chiudendosi nei partiti, ma coinvolgendo le persone e le forze sociali:
“Tutto questo non si fa serrando i ranghi dei partiti ma se ci saranno il popolo, le parti sociali, le persone che comprendono l’urgenza di fare un salto politico. La nostra cultura oggi deve dire che l’urgenza per l’Italia è questa – ha proseguito Delrio -. I partiti non hanno tutte le risposte, non si può pensare che con l’unità dei partiti, del mio partito, si avranno le risposte. Si avranno aprendo le porte, abbiamo bisogno della capacità di ascolto, di rimettere l’orecchio. Questo deve essere il metodo che ci dobbiamo dare”.
Ha concluso evidenziando l’importanza di ascoltare i cittadini e di abbandonare le dinamiche autoreferenziali:
“La risposta che c’è stata a questa iniziativa dimostra che non servono le articolazioni dei partiti ma serve qualcosa di più profondo. Ed è quel bisogno di far sentire la voce dei cittadini. Questo compito, quello di creare quel silenzio della politica che può ascoltare quelle voci, è molto appassionante”.