“Ci è stato detto che ora è solo una questione di mettere i puntini sulle i e di fare le cose in modo formale,” ma intanto l’accordo slitta.
“Sembrerebbe che ci sia stato un progresso nella notte di lunedì,” ha aggiunto le fonti. “Non sappiamo esattamente di cosa si trattasse. In precedenza, la velocità e l’entità del ritiro delle truppe israeliane erano stati un punto critico.”
Il ritorno di Donald Trump ha cambiato le dinamiche dal lato israeliano. “Abbiamo avuto almeno otto mesi di scenari ipotetici poiché la destra estrema ha sempre minacciato di far cadere Netanyahu, la logica ha indicato che non ci sarebbe stato alcun accordo. Ma l’imminente ritorno di Trump rappresenta un fattore imprevedibile.”
Ecco cosa prevede l’accordo prospettato, secondo una bozza vista ieri da Reuters:
Ritorno degli ostaggi: La prima fase, che durerà 60 giorni, vedrà il rilascio graduale di 33 ostaggi detenuti a Gaza – bambini, donne, incluse le soldatesse, uomini di età superiore ai 50 anni, feriti e malati – in cambio della liberazione di circa 1.000 prigionieri palestinesi.
Ritiro delle truppe: Israele inizierà un ritiro graduale delle sue truppe e lascerà alcune aree del corridoio di Filadelfia, che corre lungo il confine tra Gaza ed Egitto.
Movimento all’interno di Gaza: Ai residenti disarmati sarà permesso di rientrare nel nord di Gaza, e il valico di Rafah tra l’Egitto e Gaza inizierà una riapertura graduale.
Aiuti: Gli israeliani cominceranno anche a consentire l’ingresso di aiuti umanitari molto necessari a Gaza. L’Associated Press ha riportato che potrebbero arrivare circa 600 camion di aiuti al giorno. All’inizio di gennaio, solo circa 50 camion di aiuti attraversavano il confine ogni giorno, ha detto l’Unrwa domenica.
Seconda fase: Al sedicesimo giorno della prima fase, e se tutto sarà andato secondo i piani, inizieranno i colloqui per una seconda fase che vedrà il rilascio di altri ostaggi – tra cui soldati maschi e uomini civili più giovani – e dei corpi di coloro che sono morti in cattività, in cambio di ulteriori concessioni israeliane, che la bozza suggerisce potrebbero includere il “ritiro completo” delle forze di difesa israeliane (IDF) da Gaza.
