In Russia, ormai non passa giorno senza che venga eretto un monumento a Stalin. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato inaugurato a Vologda, sul terreno della Casa-Museo dell’Esilio di Vologda, dove Stalin visse durante il suo esilio nel 1911-1912. Lo ha annunciato, con orgoglio, il governatore della regione di Vologda, Georgy Filimonov, su Telegram.
Il governatore ha rivendicato l’iniziativa, affermando che l’installazione di un monumento a Stalin rappresenta “un passo verso un atteggiamento sobrio ed equilibrato nei confronti del nostro passato”. Sobrio, certo, e nel momento più appropriato.
La proposta di erigere un monumento a Stalin era stata avanzata dalla sezione locale del Partito Comunista. Il governatore non ha perso tempo e ha sostenuto la proposta, assicurando tempi rapidi per la realizzazione della statua del dittatore comunista. Ma non ci si ferma qui: Georgy Filimonov ha annunciato che è ora in programma anche un monumento a Ivan il Terribile.
Negli ultimi anni, in Russia sono stati sistematicamente eretti monumenti a Stalin. Nel febbraio 2023, un busto di Stalin era apparso al Museo Panoramico della Battaglia di Stalingrado, a Volgograd, e a novembre era stato innalzato un monumento di otto metri all’ingresso dello stabilimento Mikron di Velikiye Luki.
Ad oggi, in totale, sono più di 100 i monumenti a Stalin eretti in Russia, la maggior parte dei quali si trova in Ossezia del Nord, Daghestan e Yakutia, come riportato dal Moscow Times. Una strategia: così lo Zar di estrema destra e finanziatore o sostenitore di tutto il peggio dell’estrema destra mondiale place la pancia dei nostalgici.