Oltre mille soldati russi della 20a divisione disertano durante l’invasione dell’Ucraina
Più di mille soldati della 20a divisione di fucilieri motorizzati delle Guardie delle forze armate della Federazione Russa, di stanza a Volgograd, hanno disertato nel bel mezzo dell’invasione dell’Ucraina. Lo rivela un’inchiesta di Important Stories, pubblicata il 19 novembre, nel 1000esimo giorno di guerra.
I giornalisti della pubblicazione hanno ricevuto da una fonte anonima un elenco di militari della 20a divisione ricercati per abbandono non autorizzato dell’unità. Il documento, redatto nell’aprile 2024, è stato inviato dal comando di divisione alle autorità delle regioni dell’intera Russia con la richiesta di rintracciare i fuggitivi.
La portata del fenomeno
Secondo IStories, le forze armate russe non divulgano dati sul numero di disertori e di coloro che hanno lasciato l’unità senza permesso. Per questo motivo, l’elenco emerso fornisce uno spaccato significativo della portata delle fughe dall’esercito russo durante la guerra.
L’elenco contiene i nomi, i cognomi, i patronimici, le date di nascita e altri dati personali di 1.010 militari, corrispondenti a un intero reggimento. Tra questi, ci sono 858 soldati a contratto, 150 mobilitati e due coscritti. Il documento elenca anche 26 ufficiali subalterni, un maggiore e due tenenti colonnello.
Autenticità del documento confermata
I giornalisti hanno verificato l’autenticità dell’elenco confrontandolo con il registro dei combattenti e del personale della 20a divisione risalente alla primavera del 2022, fornito da un’altra fonte. Trentaquattro persone elencate risultano iscritte al registro ufficiale.
IStories ha inoltre verificato l’identità di 65 soldati nominati nella lista dei disertori e ha intervistato quattro divisioni militari, che hanno confermato di essere in esilio.
Testimonianze e supporto umanitario
Tre interlocutori hanno riferito di aver ricevuto aiuto dal progetto per i diritti umani contro la guerra “Go in the Forest”, che sostiene i militari russi intenzionati a smettere di combattere.
I giornalisti hanno anche parlato con i parenti e gli amici dei militari. Alcuni hanno confermato che i loro cari avevano lasciato l’unità, mentre altri hanno dichiarato che i loro familiari erano stati uccisi o risultavano dispersi, senza avere ulteriori informazioni.