Kamala Harris in rimonta: sostegno crescente e endorsement delle celebrità negli Stati in bilico

L' ultimo sondaggio della CNN mostra che Harris ha un vantaggio su Trump del 48% contro il 43% tra i probabili elettori nel Michigan e supera l'ex presidente, 51% contro il 45% nel Wisconsin. 

Kamala Harris in rimonta: sostegno crescente e endorsement delle celebrità negli Stati in bilico
Kamala Harris e Liz Cheney
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Tiziana Buccico Modifica articolo

2 Novembre 2024 - 22.10


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Alle ore 00 (fuso della California) hanno votato più di 68 milioni di elettori, già un record!

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Manca davvero poco, i sondaggi darebbero in vantaggio di poco Kamala Harris ma ormai nessuno più si applica sui sondaggi perché i sette Stati in bilico oscillano moltissimo e non si possono fare previsioni con dati così incerti e ballerini. 

C’è forse un guaio all’orizzonte per Donald Trump, il dipartimento di Giustizia dell’Arizona ha aperto un’indagine per stabilire se l’attacco di Donald Trump contro Liz Cheney, dicendo “le devono puntare i fucili addosso” possa essere considerata una minaccia di morte. Una brutta vicenda che sta crescendo sulla stampa americana e che viene usata in campagna dalla Harris e i candidati democratici.

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In un ultimo sforzo verso il giorno delle elezioni, venerdì la vicepresidente Kamala Harris e l’ex presidente Donald Trump hanno condotto una campagna elettorale in due stati chiave del Paese. Trump ha tenuto eventi in Michigan e Wisconsin mentre la Harris si è concentrata esclusivamente sul Badger State, nome dato al Wisconsin risalente al 1800 quando i minatori in cerca di piombo decisero di abitare in tane scavate nelle colline come i “tassi”. I loro ultimi raduni si sono svolti a poche miglia di distanza l’uno dall’altra proprio nell’area di Milwaukee. I due stati sono cruciali per i candidati. L’ ultimo sondaggio della CNN mostra che Harris ha un vantaggio su Trump del 48% contro il 43% tra i probabili elettori nel Michigan e supera l’ex presidente, 51% contro il 45% nel Wisconsin. 

Kamala Harris in un discorso ai lavoratori sindacalizzati del Wisconsin ha promesso di investire in settori come l’acciaio e il ferro, ma anche in nuove opportunità di produzione per costruire, tra l’altro, pannelli solari; si è detta disponibile a collaborare con i sindacati per creare posti di lavoro ben retribuiti. Sempre nella kermesse a Milwaukee hanno partecipato una serie di celebrità come i rapper Flo Milli e Glorilla, ma la guest star è  stata la rapper vincitrice del Grammy, Cardi B  che ha dichiarato di aver deciso di votare solo dopo la discesa in campo di Kamala Harris ed ha descritto Trump come “un imbroglione“, che  truffa” le donne privandole dei loro diritti sul proprio corpo” e “gli americani dei loro soldi guadagnati duramente“, riferendosi alle attività di Trump in cui sfrutta la sua candidatura per trarne vantaggi e profitto personale con articoli in saldo come una Bibbia a tema Trump e delle scarpe da ginnastica dorate. “Oggi ti sta imbrogliando con un ehi, compra le mie scarpe da ginnastica, domani saranno i tuoi diritti all’assistenza sanitaria“, – ha avvertito la rapper – “Te li porterà via. Te li strapperà via“. Cardi B ha anche risposto ai commenti di Trump sulla protezione delle donne, affermando che “se la sua definizione di protezione non è la libertà di scelta, se la sua definizione di protezione è assicurarsi che le nostre figlie abbiano meno diritti delle nostre madri, allora non la voglio”. C’era anche l’attore e comico Keegan Michael Key che ha detto: “Kamala sta lottando per una nuova via da seguire, che rafforzi la nostra democrazia, protegga il futuro riproduttivo e garantisca che ogni persona abbia l’opportunità non solo di sopravvivere, ma di andare avanti”. Ha poi attaccato Trump: “ha fatto carriera mettendo le persone le une contro le altre. Questa elezione è chiaramente la più importante che abbiamo mai avuto, in assoluto, ed è per questo che sono qui oggi”, ha detto la star di “Wonka”, promettendo che nei prossimi quattro giorni continuerà a rimboccarsi le maniche e a fare tutto il possibile per eleggere Harris.

Ma c’è stato anche un altro endorsement di peso che viene sempre dal mondo dello star system, quello di Julia Roberts, che ha dichiarato a chiare lettere:” Tradite i mariti nel segreto dell’urna!”, riprendendo un messaggio della ex deputata repubblicana Liz Cheney, la Roberts ha esortato le mogli di elettori trumpiani a votare per Kamala Harris. “Nell’unico luogo in America dove le donne hanno ancora diritto di scelta, potete fare come volete. Nessuno lo saprà mai“, ha detto la diva, scatenando gli strali di molti del Gop: “E’ l’equivalente di una relazione extraconiugale”. Lo spot di Julia è stato l’ultimo affondo dello star system a favore di Kamala. 

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Sul fronte repubblicano a pochi chilometri dalla Harris, Trump ha esortato gli elettori a esprimere il proprio voto, avvertendo che “è adesso o mai più“. Descrivendo la corsa come “l’elezione più importante a cui abbiate mai pensato di votare“, Trump ha esortato i partecipanti a “non correre rischi“. Ha anche ricordato i suoi nove anni di campagna elettorale negli ultimi giorni della sua terza corsa presidenziale. Trump non ha risposto direttamente alle domande dei giornalisti sulla nomina di Robert F. Kennedy Jr. come segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, affermando invece che l’ex candidato indipendente alla presidenza “avrà un ruolo importante nell’assistenza sanitaria”. A Milwaukee, Trump si è scagliato contro il Green New Deal e come sua abitudine ha fatto surreali affermazioni sul cambiamento climatico, negandolo come sempre. Ma è andato anche in scena un Trump arrabbiatissimo per le difficoltà tecniche del microfono, ha offeso i tecnici audio e si è lamentato in continuazione per essere costretto a doverlo tenere in mano, sempre con toni accesi e spesso con poco educati epiteti, anche rivolti alla sua avversaria. Il candidato repubblicano alla vicepresidenza JD Vance è diventato un globetrotter e in questi ultimi giorni toccherà tutti e sette gli stati indecisi: Nevada, Arizona, Carolina del Nord, Pennsylvania, Wisconsin, Michigan e Georgia.

Il governo non risolve i problemi, li sovvenziona.” Ronald Reagan – XL Presidente degli Stati Unitid’America

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