Sulla messa al bando dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che si occupa dei profughi palestinesi, l’ambasciatrice di Palestina in Italia, Abeer Odeh, ha rilasciato una dichiarazione per condannare la decisione di Israele e la violazione del diritto internazionale.
Lo Stato di Palestina condanna con la massima fermezza la violenta campagna israeliana contro le Nazioni Unite, le loro agenzie, i loro funzionari e il loro staff, ricordando l’importanza delle posizioni del Segretario Generale António Guterres non solo sull’imprescindibile ruolo dell’UNRWA, ma anche su quello sempre più indispensabile della Corte Internazionale di Giustizia.
Coloro che hanno scelto di unirsi a Israele nella sua crociata contro l’ONU e i difensori dei diritti umani stanno violando i propri obblighi nei confronti di questa Organizzazione e tradendo la propria complicità nel genocidio commesso da Israele.
Vorrei esprimere il mio forte apprezzamento per la condanna espressa da molti, qui in Italia e nel resto del mondo, rispetto alla decisione presa dalla Knesset israeliana di vietare le operazioni dell’UNRWA. Una decisione che, oltre a rappresentare un attacco diretto ai rifugiati e a tutto il popolo palestinese, mina i principi fondamentali delle Nazioni Unite e delle loro agenzie specializzate.
La battaglia non è finita e chiedo per questo un’azione urgente che traduca il diffuso rifiuto di questa iniziativa israeliana in misure serie che rendano Israele responsabile delle sue azioni e proteggano le istituzioni delle Nazioni Unite, costringendo lo Stato occupante a ritirare queste leggi e a non andare avanti con la loro attuazione.
Allo stesso tempo, la comunità internazionale, compresa l’Italia, dovrebbe vedere i pericoli posti dalla recente approvazione in prima lettura, da parte della Knesset, di un disegno di legge che proibisce alle missioni straniere di operare a Gerusalemme e fornire servizi ai cittadini palestinesi.
Ciò rappresenta un’ulteriore violazione del diritto e delle risoluzioni internazionali, per cui Gerusalemme è parte inseparabile del territorio palestinese occupato dal 1967 e capitale eterna dello Stato di Palestina.
Questa mossa è parte integrante della politica coloniale ed espansionistica di Israele, volta ad annettere Gerusalemme, imporre la legge israeliana e determinare unilateralmente il futuro della città attraverso la forza dell’occupazione.
È tempo che la comunità internazionale faccia passi concreti per interrompere la scia di leggi israeliane ostili al popolo palestinese e in flagrante violazione del diritto internazionale.
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