Kamala Harris contro Trump: infiamma Washington e riceve nuovi endorsement di repubblicani anti-Donald
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Kamala Harris contro Trump: infiamma Washington e riceve nuovi endorsement di repubblicani anti-Donald

Un discorso ‘schietto ma incisivo’, – come lo definisce il New York Times - all’Ellipse di Washington, quello fatto da Kamala Harris, che si è presentata come la paladina del bene pubblico

Kamala Harris contro Trump: infiamma Washington e riceve nuovi endorsement di repubblicani anti-Donald
Kamala Harris
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Tiziana Buccico Modifica articolo

30 Ottobre 2024 - 20.29


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Un discorso ‘schietto ma incisivo’, – come lo definisce il New York Times – all’Ellipse di Washington, quello fatto da Kamala Harris, che si è presentata come la paladina del bene pubblico. Un discorso importante e sempre secondo il NYT ‘infuocato’ contro Trump, accusandolo di risentimento e in cerca di un potere incontrollato. Per Al Jazeera un “arringa conclusiva”.

Al comizio erano presenti 75.000 persone, in un parco a sud della Casa Bianca, vicino al luogo del potere ma anche evocando quello che accadde a meno di due miglia, con l’assalto del Campidoglio. “In meno di 90 giorni, o Donald Trump o io saremo nello Studio Ovale”, ha detto, indicando dietro di lei la White House, “Il primo giorno, se eletto, Trump entrerebbe in quell’ufficio con una lista di nemici. Io se sarò eletta entrerò con una lista di cose da fare”. Ha anche utilizzato la storia dell’America per ricordare agli elettori che occorre preservare la promessa della democrazia, con queste parole: “Gli Stati Uniti d’America non sono un veicolo per i piani di aspiranti dittatori. Gli Stati Uniti sono la più grande idea che l’umanità abbia mai concepito”. 

Joe Biden, negli ultimi giorni del suo mandato, dalla Casa Bianca, ha parlato in una call su Zoom con i membri di Voto Latino, criticato il commento razzista fatto al Madison Square Garden su Porto Rico affermando:” L’unica spazzatura che vedo circolare là fuori sono i suoi sostenitori” e su X ha scritto:” la sua demonizzazione dei latinoamericani è inaccettabile. Questo è tutto ciò che intendevo dire”.

L’ex presidente Trump, dal canto suo, ha tenuto un comizio ad Allentown in Pennsylvania attaccando la Harris con veemenza, ed ha dichiarato, per cercare di recuperare, che ama molto i portoricani senza però mai criticare le battute razziste che sono andate in scena al Madison Square Garden durante il suo comizio.

Un nuovo endorsement per la vicepresidente Harris, un sostegno che ha fatto scalpore tanto che molti giornali le hanno dedicato articoli: Barbara Bush, figlia e nipote degli ultimi due presidenti repubblicani prima di Trump. La Bush ha detto di essere:” fiduciosa dopo aver parlato con così tanti elettori sulle importanti questioni in gioco in questa elezione, tra cui la protezione dei diritti delle donne”. Non è l’unico nome eccellente, altri repubblicani stanno sostenendo Kamala Harris, il vice di Bush, Dick Cheney e sua figlia Liz, ex rappresentante repubblicana nel Wyoming. La ruggine tra i Bush e Trump risale anche ai toni alti e offensivi che sono volati tra il tycoon e Jeb Bush, ex governatore della Florida. 

Altri episodi stanno generando preoccupazione e tensioni negli States, una serie di attacchi alle urne elettorali poste per strada a Portland (Oregon), a Phoenix (Arizona),ed a Vancouver nello Stato di Washington, questi accadimenti stanno aumentando la pressione sui funzionari statali e locali, che sperano di supervisionare un’elezione presidenziale sicura e pacifica, sia per il voto anticipato in corso in gran parte del Paese sia per quando i milioni di americani si recheranno alle urne la prossima settimana. Gli ultimi dati dicono che hanno votato già 53 milioni di elettori, quasi un record, un terzo del totale degli elettori del 2020. 

Sulla stampa americana ha avuto anche una certa eco la notizia che la CNN ha bandito un commentatore conservatore Ryan James Girdusky dopo l’attacco verbale al giornalista anglo – americano Mehdi Hasan, riferendosi a una serie di ordigni portatili esplosi in Libano che hanno colpito la rete di Hezbollah. La rete televisiva ha affermato che non vi è “alcun spazio per il razzismo”, in un acceso confronto nella trasmissione della CNN Newsnight sul tema delle Presidenziali. I toni si sono alzati, Girdusky ha parlato di antisemitismo rivolgendosi ad Hasan, che ha risposto:” io sostengo i palestinesi, quindi ci sono abituato”. Girdusky ha allora risposto:” Spero che il tuo cercapersone non suoni”. Hasan ha replicato:” Hai appena detto che dovrei morire? Hai appena detto che dovrei essere ucciso”. E così la conduttrice Abby Phillip dopo la pubblicità ha allontanato Girdusky dallo studio. La CNN ha anche affermato nella sua dichiarazione: “Il nostro obiettivo è promuovere conversazioni e dibattiti ponderati anche tra persone che sono profondamente in disaccordo tra loro, al fine di esplorare questioni importanti e promuovere la comprensione reciproca. Ma non permetteremo che gli ospiti vengano umiliati o che venga oltrepassato il limite della civiltà. Ryan Girdusky non sarà più il benvenuto nella nostra rete”. E sui social ci sono state molte reazioni e diversi botta e risposta. Trita Parsi, vicepresidente esecutivo del think tank Quincy Institute for Responsible Statecraft ha così scritto su X:” Ogni giorno pensiamo di aver toccato il fondo e ogni giorno ci viene dimostrato che ci sbagliamo”. Girdusky sempre su X ha replicato: “A quanto pare non puoi andare sulla CNN se fai una battuta. Sono contento che l’America possa vedere cosa significa CNN”.

Il pessimismo non ha mai vinto nessuna battaglia.”  Dwight Eisenhower – XXXIV Presidente degli Stati Uniti d’America

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