Sequestrato ogni oggetto di Navalny in cella: si allungano le ombre sulla morte del dissidente
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Sequestrato ogni oggetto di Navalny in cella: si allungano le ombre sulla morte del dissidente

Tutti gli effetti personali di Navalny al momento della morte, biancheria intima, il materasso, le lenzuola, i libri sono stati posti sotto sequestro

Sequestrato ogni oggetto di Navalny in cella: si allungano le ombre sulla morte del dissidente
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4 Ottobre 2024 - 15.57


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Tutti gli effetti personali di Navalny al momento della morte, biancheria intima, il materasso, le lenzuola, i libri (Bibbia, Guerra e pace, Vita e opere di Puškin, un dizionario inglese-russo), sono stati posti sotto sequestro. Complessivamente 75 articoli elencati nel documento di sequestro.

Una incredibile appendice della morte in cella del numero uno degli oppositori a Vladimir Putin. Tutto è sparito, sottratto anche alla più remota indagine, ad approfondimenti che, realisticamente, difficilmente avrebbero potuto svolgersi con obiettività. Sequestrati pure i campioni di alimenti rimasti nella cella al momento della morte di Navalny. O forse, quelli per primi. Le ombre iniziali sulla morte in carcere di Navalny si fanno più scure.

A conclusione del sopralluogo nella colonia penale di Kharp, gli investigatori incaricati hanno portato via anche le briciole, tutti gli oggetti con cui il dissidente politico Alexei Navalny avrebbe potuto entrare in contatto prima della sua morte.

La notizia è riportata da Dossier Center, che ha pubblicato l’elenco completo degli oggetti sequestrati. La stessa lista è comparsa anche sul canale Telegram anonimo “Cheka-OGPU”.

Dicevamo, in totale la lista comprende 75 articoli: tutti gli effetti personali di Navalny, compresi la biancheria intima, il materasso, le lenzuola, i libri, i pochi resti di alimenti, tutto quello che Navalny aveva calpestato o sfiorato, in cella e negli altri spazi da lui attraversati.

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Incredibilmente, sono stati sequestrati anche campioni di neve dal cortile, dove, secondo il resoconto del Servizio Penitenziario Federale, Navalny si è sentito male. Ed ancora, il vomito di Alexei, le unghie da entrambe le mani, l’acqua usata per lavare le labbra e le mani, il naso, i capelli.

Ed ancora, quattro videoregistratori, immondizia e altro materiale lasciato dagli operatori dell’ambulanza intervenuta in carcere (mascherine, strumenti medici, il kit di pronto intervento e per la ventilazione artificiale).

Il “dossier” suggerisce parecchie cose strane in quei momenti concitati, movimenti anomali, anche di alcuni detenuti. Sono fatti nomi di detenuti e di alcuni elementi del personale carcerario.

Per esempio, un detenuto, il “condannato Abaev”, risulta che avesse guanti medici sulle mani. Anche questi sono stati portati via.

I giornalisti che hanno lavorato al dossier, sulla base dell’elenco completo degli oggetti sequestrati, ritengono che non possa essere rimasta una sola cosa nella colonia che Navalny abbia toccato.

Non è noto se altri oggetti, tra cui indumenti e biancheria intima, siano stati trasferiti per essere sottoposti ad esami o soltanto per sparire. Pare, invece, certo che campioni di sangue e urine di Navalny sono stati inviati in laboratorio per essere esaminati dal Centro russo per l’esame medico legale del Ministero della Salute.

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Il canale Telegram anonimo “Cheka-OGPU”, rilancia la pista dell’avvelenamento. Dossier Center è della stessa opinione: anche questi ultimi passaggi – dicono – “possono indicare la versione di una morte violenta”.

Come si sa, per le autorità di Mosca, il caso è chiuso. Si sono rifiutati di avviare un procedimento penale: “non sono state commesse azioni illegali contro il condannato Navalny A.A., non è stata usata la violenza e le lesioni personali scoperte sono state il risultato delle manipolazioni mediche” tentate per tenere in vita il detenuto.

Lo scorso 29 settembre, The Insider aveva annunciato di aver ottenuto l’accesso a “centinaia” di documenti ufficiali relativi alla morte del dissidente politico Alexei Navalny.

I giornalisti, in particolare, hanno pubblicato copie di due versioni della decisione di non avviare un procedimento penale, firmate dall’investigatore Alexander Varapaev.

La prima versione dice che Navalny “si accasciò sul pavimento, dopo di che iniziò a lamentare un dolore acuto all’addome, iniziò ad avere un’eruzione riflessa del contenuto dello stomaco, comparvero convulsioni e perse conoscenza”.

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Nella versione successiva e definitiva, non si fa menzione al dolore addominale, a vomito e convulsioni.

A sua volta, la Cheka-OGPU, che è vicina alle forze di sicurezza, avrebbe pubblicato la versione iniziale nella decisione di archiviare la morte di Alexei Navalny nella colonia, firmata dall’investigatore Varapaev.

La versione pubblicata dal canale Telegram – a differenza del documento rilasciato alla vedova di Navalny, Yulia – contiene un elenco delle ferite riscontrate sul corpo del dissidente politico.

Tra queste, emorragie sul labbro inferiore apparse durante la ventilazione meccanica, fratture costali che sono apparse durante la rianimazione e la loro rimozione per esami medici e forensi, fratture tracheali che sono apparse durante l’esame del corpo dopo la morte, un’abrasione sul piede che è apparsa dopo la morte, nonché lividi sui gomiti, sulla parte inferiore delle gambe, sul piede, che, come affermato nel documento, sono apparsi 30-40 minuti prima della morte e “non sono in una relazione causale con la morte”.

Nella versione data a Yulia Navalnaya, non c’è una descrizione dettagliata di tutte queste lesioni.

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