L'internazionale putiniana che da Trump in giù vuole consegnare allo Zar imperialista i territori ucraini occupati
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L'internazionale putiniana che da Trump in giù vuole consegnare allo Zar imperialista i territori ucraini occupati

Negli Stati Uniti Trump ha attraversato il Rubicone. Oggi annuncia apertamente che fermerà immediatamente gli aiuti all'Ucraina se eletto, insultando Zelenski e definendolo ladro e manipolatore, facendo quasi vittima il suo amico Putin.

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27 Settembre 2024 - 11.53


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di Beatrice Sarzi Amade

Negli Stati Uniti Trump ha attraversato il Rubicone. Oggi annuncia apertamente che fermerà immediatamente gli aiuti all’Ucraina se eletto, insultando Zelenski e definendolo ladro e manipolatore, facendo quasi vittima il suo amico Putin. Le sue lance non vengono lasciate indietro e accusano il presidente ucraino degli Usa di aver tentato di interferire nelle elezioni.

Infatti è stato Trump a scegliere di fare dell’invasione dell’Ucraina un tema di campagna quando la ragione avrebbe voluto un consenso sulla questione, sia gli interessi essenziali degli Stati Uniti che la democrazia chiedono la sconfitta del dittatore russo.

Paradossalmente, il “coming out” filo-russo di Trump probabilmente gli costerà voti repubblicani, ma gli farà guadagnare forse l’estrema sinistra democratica e tutti i pacifisti per i quali è meglio dormire che combattere. Anche se alla fine, il risultato in 6 settimane, purtroppo, rimane una vera suspense.

La situazione è poco più luminosa in Europa, dove durante il voto sugli aiuti all’Ucraina al Parlamento Europeo, l’estrema destra ha votato contro, in particolare i parlamentari del Fronte Nazionale, con la notevole eccezione del loro leader, Jordan Bardella, che come al solito, non c’era… 

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Nel voto contrario si è unita a loro la Francia Insoumise, Rima Hassan, di origine siriana e pro-Bachar, che ha persino votato per una risoluzione (ampiamente respinta) che invitava gli ucraini ad abbassare le armi. Gli altri deputati francesi Insoumise hanno preferito astenersi, ma in ogni caso non hanno votato aiuti all’Ucraina.

Putin sta costringendo e agendo disperatamente su tutti i suoi portavoce ufficiali e ufficiosi, dai più umili ai più prestigiosi, a cercare di strappare concessioni territoriali agli ucraini, che non ne vogliono sentire parlare. Così Celso Amorim, il talentuoso ministro degli Esteri brasiliano, oscurato dall’immagine anti-occidentale del Brasile, membro fondatore dei BRICS, al punto di sacrificare la ricca tradizione diplomatica brasiliana sull’altare del piano cinese, che parla di pace senza menzionare in nessun momento le sorti del territori occupati…

Meloni, per la sottoscritta dovrebbe imparare che sul palco dell’ ONU non ha ancora assunto il diritto di mentire.

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