La nuova Commissione europea presentata da Ursula von der Leyen è il risultato di lunghe negoziazioni e di equilibri, nonché di mosse di potere da parte della presidente della Commissione, che inizierà il suo secondo mandato. Una commissione che evidenzia il minor peso dell’Italia con Fitto che è stato messo tra i vice-presidenti esecutivi
La maggior parte delle capitali aveva chiesto a von der Leyen un portafoglio economico forte, una richiesta che, secondo lei, è impossibile da soddisfare.
Von der Leyen aveva inizialmente chiesto alle capitali Ue che non avevano nominato qualcuno per un secondo mandato di presentare sia un candidato uomo che una donna, ma la maggioranza ha nominato uomini.
La presidente della Commissione ha quindi fatto pressione su diversi Stati affinché cambiassero i loro candidati, in cambio dell’ottenimento di ruoli più importanti.
La formazione presentata questa mattina riflette l’influenza del Partito popolare europeo di centro-destra, nonché le preferenze della stessa von der Leyen.
Von der Leyen ha compiuto un gesto simbolico nominando donne per quattro dei sei incarichi di vicepresidente esecutivo.
E i candidati che rappresentano il PPE o nominati dai governi del PPE stanno assumendo portafogli chiave, tra cui economia, migrazione, difesa e bilancio.
Von der Leyen è anche riuscita a rimuovere un critico interno: lunedì, il commissario europeo francese, Thierry Breton, si è dimesso in modo drammatico, scrivendo in una lettera aperta che il presidente della Commissione aveva chiesto a Parigi di ritirare il suo nome “per motivi personali che in nessun caso [von der Leyen] avete discusso direttamente con me”.
Il nuovo candidato francese, Stéphane Séjourné, 39 anni, si è aggiudicato l’incarico di vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale.
Inoltre, in un gesto verso l’italiana Giorgia Meloni, von der Leyen ha nominato Raffaele Fitto per un incarico di vicepresidente esecutivo. Un incarico da due di coppe ben me no importante rispetto a Paolo Gentiloni.