La Corte Suprema americana si avvia alla sue due ultime settimane di attività prima dell’estate. Giorni infuocati in cui sono attese decisioni importanti sull’aborto, le armi e l’immunità presidenziale. Quest’ultima è quella destinata ad avere il maggiore impatto sulla campagna elettorale 2024.
I saggi sono infatti chiamati a esprimersi sull’assoluta immunità presidenziale rivendicata da Donald Trump contro i procedimenti penali, da quello per l’assalto al Capitol avviato a quello per le carte segrete a Mar-a-Lago.
La Corte Suprema ha ascoltato le parti in aprile ed è apparsa scettica sull’immunità assoluta, anche se la maggioranza dei saggi è sembrata aperta a concedere una qualche forma di protezione distinguendo tra atti ufficiali e atti privati, alcuni ammessi per la prima volta anche dalla difesa di Trump. Potrebbe quindi uscirne una sentenza di compromesso.
I giudici dovranno anche decidere se la legge federale dell’ostruzionismo può essere o meno usata per perseguire i protagonisti dell’assalto del 6 gennaio. Altre importanti decisioni sono attese sull’aborto nel caso di emergenza negli Stati che hanno imposto il divieto per le interruzioni di gravidanza, e sulla costituzionalità di una legge federale che vieta il possesso di armi alle persone soggette a ordinanze restrittive per violenza domestica.