Europee, la 'vendetta' russa: "Macron e Scholz puniti per aver sostenuto la guerra ucraina contro Mosca"
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Europee, la 'vendetta' russa: "Macron e Scholz puniti per aver sostenuto la guerra ucraina contro Mosca"

Lo ha dichiarato il presidente della Duma in Russia, Vyacheslav Volodin invocando le dimissioni dei leader francese e tedesco

Europee, la 'vendetta' russa: "Macron e Scholz puniti per aver sostenuto la guerra ucraina contro Mosca"
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10 Giugno 2024 - 16.52


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 “Macron e Scholz si aggrappano al potere con le loro ultime forze. La cosa giusta da fare, per loro, sono le dimissioni e di smetterla di prendere in giro i loro concittadini”, ha dichiarato il presidente della Duma in Russia, Vyacheslav Volodin, senza citare la convocazione, da parte del presidente francese, di elezioni legislative anticipate.

Il risultato delle elezioni europee in Francia e Germania è dovuto «alla stagnazione dell’economia, alla crisi deli migranti e al coinvolgimento dei Paesi nella guerra in Ucraina contro i loro stessi interessi nazionali», ha aggiunto Volodin. Un concetto, quest’ultimo, ripetuto anche dall’analista vicino al Cremlino Sergei Markov.

«Macron deve realizzare che i francesi lo stanno respingendo per aver fomentato la guerra contro la Russia in Ucraina. Magari invece opterà per una escalation, per una guerra della Nato contro la Russia», ha sottolineato.

L’emittente della propaganda russa Rt cita il risultato positivo, in crescita, dei partiti che si oppongono alle sanzioni contro la Russia. Le Pen, è stato spiegato, è contraria all’uso delle armi occidentali per colpire obiettivi in Russia e si è espressa contro le sanzioni. Parimenti, l’AfD «si è ripetutamente opposto alle sanzioni occidentali contro la Russia e si è opposto agli aiuti militari all’Ucraina».

Leggi anche:  Il Cremlino avverte che usare i missili a lungo raggio contro la Russia aumenterebbe la tensione

«L’indebolimento del fronte anti Russia» è il messaggio rilanciato anche dai blog nazionalisti russi come Rybar che anticipa una (presunta) «nuova ondata di repressione e pressioni» contro i partiti dell’estrema destra, riferendosi a quanto accaduto in Germania con esponenti dell’AfD, «solo l’inizio», a suo dire.

L’inviato del ministero degli Esteri «per i crimini commessi dal regime di Kiev» Rodion Miroshnik, sostiene che contro Macron debbano essere formalizzate accuse penali. «Ha fatto passi gravi per cercare di provocare una escalation sul territorio russo e contro la Russia», ha affermato, parlando di «approccio napoleonico».

Il `think tank´ Global Affairs, che consiglia il Cremlino sulla politica estera, ha tuttavia ammesso, così come lo ha fatto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che «non c’è stata una rivoluzione». «Macron ha posto la questione dell’Ucraina e la promessa di interferire a livello militare nella guerra al centro della sua campagna. Il risultato dimostra che non è riuscito a interessare gli elettori», il commento.

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