I Pasdaran iraniani hanno ribadito la loro posizione sulla guerra di Gaza e sugli attacchi del 7 ottobre da parte di Hamas, che sarebbero «una delle vendette» per l’uccisione del capo della Forza Quds, Qassem Soleimani. «La `Tempesta di al-Aqsa´ è stata una delle vendette per l’uccisione di Soleimani», ha detto il portavoce dei Pasdaran, Ramzan Sharif, minacciando che Teheran «risponderà» dopo che lunedì è stato ucciso in Siria un comandante dei Guardiani della Rivoluzione.
Hamas ha però smentito i Pasdaran. «Neghiamo – è detto in comunicato citato dai media – quando riferito dal portavoce delle Guardie Rivoluzionarie riguardo l’operazione e i suoi motivi. Abbiamo sottolineato più volte i motivi, il principale dei quali la principale è stata la minaccia alla moschea di Al-Aqsa (Spianata delle Moschee, ndr). Ogni risposta della resistenza palestinese è una reazione all’occupazione e all’aggressione al popolo palestinese e ai luoghi santi».
Ramzan Sharif ha poi continuato: «Queste vendette continueranno in luoghi e momenti diversi», ha minacciato, ribadendo – come riporta l’agenzia iraniana Tasnim – che Seyed Razi Mousavi, ucciso lunedì nei pressi di Damasco in un raid attribuito a Israele, «era responsabile di sostenere i Guardiani della Rivoluzione in Siria e rafforzare l’asse della resistenza e ha avuto un ruolo significativo nella preparazione di combattenti della resistenza nella lotta contro l’Is».
Il portavoce ha collegato l’uccisione di Mousavi «alla sconfitta irreparabile subita» da Israele il 7 ottobre. «L’uccisione del martire Mousavi è un proseguimento delle violazioni delle leggi internazionali» da parte di Israele, ha accusato, chiedendo agli organismi internazionali di «fermare questo processo». Altrimenti, ha detto, «si metteranno in pericolo la pace e la sicurezza internazionale». L’Iran, ha ribadito, «si riserva il diritto di vendicarsi» e «sarà una vendetta dura». Secondo Sharif, la «risposta sarà una combinazione di azioni dirette e del fronte della resistenza», ovvero gli alleati di Teheran nella regione.
In questo contesto, con un riferimento alle milizie filo-iraniane di Iraq e Siria, per il portavoce dei Pasdaran «è importante che gli americani accettino di dover abbandonare la regione».
Dopo le operazioni attribuite a Israele in territorio siriano e libanese, contro obiettivi iraniani e degli alleati di Teheran, Sharif ha anche accusato il governo israeliano di «voler allargare il conflitto e attaccare altri Paesi» in un momento in cui è «molto sotto pressione». Per Sharif, «una delle strategie» di Israele sarebbe quella di trasformare il conflitto con Hamas nella Striscia di Gaza in una guerra tra Iran e Usa.