Il governo israeliano ha confermato che 15 dei 137 ostaggi ancora prigionieri del gruppo islamista Hamas nella Striscia di Gaza sono stati uccisi. In molti casi dalle bombe israeliane.
L’ufficio del Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha rilasciato una dichiarazione in cui ha reso noti i nomi di «15 civili e soldati uccisi e ancora tenuti in ostaggio a Gaza». Tra loro ci sono Shaked Dahan, Tomer Achims, Kirill Borovsky, Assaf Hammi, Mia Goren, Ofra Kidar, Aryeh Zalmanovitz, Eliyahu Margalit, Ronen Engel, Aviv Azili, Ravid Aryeh Katz, Shani Luke, Oren Goldin, Yonatan Samarno e Guy Iloz.
Secondo i dati del governo israeliano, che ha confermato la morte dei 15 ostaggi sulla base di informazioni e prove raccolte dalle truppe dispiegate nella Striscia, a Gaza sono ancora vivi 122 degli oltre 240 sequestrati da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre.
Tra gli ostaggi considerati vivi ci sono due bambini, i fratelli Ariel e Kfir Bibas, rispettivamente di 4 anni e 10 mesi, rapiti insieme alla madre Shiri Silverman Bibas – di origine argentina – e al padre Yarden Bibas.
Israele ha accusato Hamas di aver violato i termini della tregua del 24-30 novembre rifiutandosi di rilasciare la signora Bibas e i suoi due bambini, ma il gruppo islamista sostiene che i tre sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani e si è offerto di consegnare i loro corpi, ma è stato rifiutato da Israele.
Sabato migliaia di persone, tra cui alcuni degli ostaggi recentemente liberati, hanno manifestato a Tel Aviv per chiedere al governo di salvare gli altri, ma Netanyahu ha insistito sul fatto che la priorità è ora quella di intensificare l’offensiva militare nella Striscia. Un totale di 105 ostaggi – 81 israeliani e 24 stranieri (23 thailandesi e un filippino) – sono stati liberati durante la tregua di sette giorni, che ha incluso il rilascio di 240 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.
A loro si aggiungono altri quattro ostaggi rilasciati in precedenza: una madre e una figlia israelo-americane e due anziane donne israeliane. Inoltre, Israele ha recuperato i corpi di tre ostaggi morti a Gaza: un uomo, un soldato e una donna anziana.
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