Video di una israelo-russa rapita in Iraq da milizie filo-iraniane: "Spiavo per il Mossad"
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Video di una israelo-russa rapita in Iraq da milizie filo-iraniane: "Spiavo per il Mossad"

Un canale televisivo iracheno ha trasmesso nelle ultime ore il primo video della 38enne studentessa di dottorato israelo-russa, Elizabeth Tsurkov, da quando è stata rapita nove mesi fa a Baghdad.

Video di una israelo-russa rapita in Iraq da milizie filo-iraniane: "Spiavo per il Mossad"
Elizabeth Tsurkov israelo-russa rapita in Iraq
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14 Novembre 2023 - 12.45


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Un canale televisivo iracheno ha trasmesso nelle ultime ore il primo video della 38enne studentessa di dottorato israelo-russa, Elizabeth Tsurkov, da quando è stata rapita nove mesi fa a Baghdad.

Le autorità israeliane hanno finora accusato una milizia filo-iraniana, le Brigate Hezbollah, di essere responsabile del rapimento della ricercatrice, ma questo gruppo, legato agli Hezbollah libanesi, ha sempre smentito ogni coinvolgimento nella vicenda.

La notizia del rapimento della giovane donna era stata data all’inizio di luglio dalle autorità israeliane. Il governo iracheno si è limitato ad annunciare l’apertura di una inchiesta.

Tsurkov, entrata in Iraq probabilmente con passaporto russo, era stata rapita a fine marzo nella capitale irachena. Ieri sera, il canale televisivo iracheno Arrabiya ha trasmesso il filmato, ripreso dagli account Telegram delle milizie irachene filo-iraniane. Nel video di circa 4 minuti, la donna parla in ebraico guardando la telecamera con indosso una maglietta nera.

L’ostaggio parla della guerra in corso a Gaza e afferma di essere prigioniera da sette mesi senza però fare riferimenti ai suoi rapitori o al paese in cui si trova. Tsurkov nel video afferma di essere una spia israeliana per il Mossad e la Cia e di aver operato in Iraq e in Siria. E afferma che finora non è stato fatto nulla per la sua liberazione. Oltre a questo ha parlato di Gaza accusando Israele e Stati Uniti.

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La donna era affiliata all’Università americana di Princeton e collaborava, tra l’altro, con il Newsline Institute statunitense e il Forum for Regional Thinking israelo-palestinese di Gerusalemme

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