L’Ufficio di coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite (OCHA) ha dichiarato che più di 98.000 unità residenziali a Gaza sono state distrutte o danneggiate nell’attuale offensiva israeliana contro Hamas.
L’OCHA ha sottolineato che tale stima è conservativa, poiché è impossibile accedere a zone gravemente colpite dai bombardamenti, in particolare nella città di Gaza.
Solo nella notte tra il 17 e il 18 ottobre è stato distrutto un edificio residenziale ad Al Bureij (Gaza centrale), dove sono morte 25 persone, e diversi altri hanno subito la stessa sorte a Jabalia (nord della striscia), dove ci sono stati 37 morti.
L’OCHA ha anche calcolato 59 attacchi alle strutture sanitarie, con 491 morti (di cui 471 all’ospedale di Al Ahli, colpito martedì da un missile). Sono state danneggiate anche 170 strutture educative, tra cui 20 utilizzate dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), nonché un edificio universitario, sette chiese e undici moschee.
Dopo l’attacco all’ospedale di al-Ahli, uno dei peggiori subiti da una struttura sanitaria nel mondo negli ultimi anni, le Nazioni Unite elevano i morti a Gaza dal 7 ottobre a 3.478, di cui 853 bambini, e i feriti a 12.500.
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