Guerra di Gaza, Albanese (Onu): "Israele viola il diritto umanitario, è un crimine di guerra"

Francesca Albanese, Onu: «Israele viola il diritto umanitario. Il proposito è criminale. Potrebbe costituire un crimine di guerra ai sensi dello Statuto di Roma».

Guerra di Gaza, Albanese (Onu): "Israele viola il diritto umanitario, è un crimine di guerra"
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11 Ottobre 2023 - 11.01


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La Guerra di Gaza è arrivata al suo quinto giorno e i morti e le atrocità crescono di ora in ora. Francesca Albanese, nominata dal Consiglio dei Diritti umani delle Nazioni Unite, Special Rapporteur per i Territori palestinesi occupati dal ’67, ha parlato della situazione del blocco di acqua ed elettricità nella città di Gaza in un’intervista a Il Fatto Quotidiano.

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«Israele viola il diritto umanitario. Il proposito è criminale. Potrebbe costituire un crimine di guerra ai sensi dello Statuto di Roma. Ma già la situazione precedente, di assedio e blocco, è una violazione del diritto internazionale. Su questo c’è il consenso di tutte le agenzie dell’Onu. Gaza vive con 9 ore di elettricità, anche gli ospedali, l’acqua non è più potabile da una quindicina di anni. C’è una popolazione di 2,2 milioni di persone, la metà delle quali sono bambini. Nella Striscia 7 persone su 10 dipendono dagli aiuti umanitari».

Hamas «amministra il territorio in modo tirannico ma in qualche modo interpreta la frustrazione di gente che vive nella miseria più totale. Questo è un disastro umano, si tratta di sottosviluppo forzato».

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La Palestina «è una grande prigione, Gaza è la sezione di massima sicurezza». Il modo «per assicurare la pace e la sicurezza è occuparsi delle cause fondanti e non dei sintomi del conflitto. Se dovessi puntare a un problema direi le colonie». Se Israele «cancella Hamas, ma si tengono i palestinesi sotto oppressione, la situazione non migliorerà. Quest’anno Netanyahu e un altro membro del governo hanno ribadito che vogliono eliminare l’Autorità nazionale palestinese, ma non Hamas perché per loro è un asset che rientra nel sistema di gestione del territorio».

Bisogna trovare una soluzione «focalizzandosi sulla gente, i palestinesi si sentono senza leadership». I «grandi assenti dalla discussione sulla pace sono i palestinesi – sottolinea – non erano ascoltati prima del 7 ottobre, oggi lo sono ancora meno».

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