Tra i fatti più agghiaccianti di questi primi due giorni di guerra a Gaza, c’è la strage commessa in un rave party al confine tra Israele e la Striscia, a cui stavano partecipando centinaia di giovani. «Ho visto almeno 200 cadaveri sul posto» riferisce un medico di emergenza israeliano. «È stato un massacro, non ho mai visto nulla di simile in vita mia. Un agguato, le squadre di terroristi li aspettavano davanti alle uscite di emergenza», racconta ancora.
Alcuni testimoni oculari presenti al festival hanno affermato che alcuni uomini armati hanno ucciso numerosi partecipanti, mentre altre dozzine sono state prese in ostaggio. Uno dei testimoni: «Non avevamo nemmeno un posto dove nasconderci perché eravamo in uno spazio aperto. Tutti si sono fatti prendere dal panico e hanno iniziato a prendere le loro cose».
Un portavoce di Zaka, un gruppo di volontari che si occupa di recuperare i corpi dopo attacchi terroristici e altri disastri, ha dichiarato ai media ebraici di aver recuperato finora 260 corpi dal luogo in cui si svolgeva il festival. Molti genitori dei giovani che hanno partecipato al rave stanno cercando disperatamente da ieri notizie dei loro figli scomparsi.
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