I media tedeschi hanno paragonato il cancelliere Olaf Scholz a un “vulcano in eruzione”, dopo che l’altro giorno, in occasione di un evento nella città di Falkensee, alle porte di Berlino, si è lasciato andare ad una appassionata difesa dell’invio di aiuti militari all’Ucraina.
Alcune decine di manifestanti avevano fischiato e deriso il cancelliere durante l’evento “Europe festival”, scandendo “guerrafondaio” e “Create la pace senza armi”. Alcuni dei manifestanti indossavano magliette con messaggi no-vax, altri sventolavano una bandiera blu con una colomba bianca, simbolo del movimento antinucleare della Germania Ovest degli anni Ottanta.
Alla fine Scholz ha risposto ai disturbatori. “Prima di tutto: guerrafondaio” – ha gridato, afferrando il microfono con entrambe le mani. “Putin è il guerrafondaio. Ha invaso l’ Ucraina con 200.000 soldati, ne ha mobilitati molti di più e ha rischiato la vita dei suoi stessi cittadini per un sogno imperialista. Putin vuole distruggere l’Ucraina”.
Il cancelliere tedesco ha ricordato che il presidente russo ha ucciso molti ucraini, tra cui bambini e anziani. “Questi sono omicidii”, ha detto Scholz nel discorso improvvisato, durato circa quattro minuti. “La pace e la libertà sono sotto attacco in questa guerra”.
Scholz, avvocato di formazione, è solitamente noto per il suo modo compassato di parlare in pubblico, anche se in passato ha alzato i toni in momenti strategici durante eventi di campagna elettorale o dibattiti al Bundestag. “Scholz è come un vulcano”, ha scritto la Süddeutsche. “Raramente erutta, ma quando lo fa iniziano a volare scintille”.
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