Il Guardian racconta come il governo Meloni voglia cancellare l'antifascismo dalla Rai

Il quotidiano britannico ha scritto un reportage dal titolo "Il governo italiano accusato di esercitare un'influenza "spietata" sull'emittente di stato"

Il Guardian racconta come il governo Meloni voglia cancellare l'antifascismo dalla Rai
Giorgia Meloni
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23 Maggio 2023 - 12.10


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Un reportage dall’Italia sotto forma di cronaca dal titolo “governo italiano accusato di esercitare un’influenza spietata sull’emittente di stato” ma che, implicitamente, esprime la preoccupazione dei media internazionali sulla deriva oscurantista e securista del governo di estrema destra reazionaria guidato da Giorgia Meloni che ha messo come seconda carica dello Stato un fascista dichiarato come Ignazio La Russa, che fino a poco tempo fa teneva un busto di Mussolini in casa.

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Ha scritto Angela Giuffrida, corrispondente del quotidiano britannico da Roma: “Fonti interne alla Rai, hanno accusato il governo di destra di Giorgia Meloni di voler piegare l’organizzazione alla sua volontà e “cancellare le impronte dell’antifascismo italiano” dopo una serie di partenze di alto profilo.

Nelle ultime settimane Carlo Fuortes ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato, citando le pressioni del governo, mentre Fabio Fazio, conduttore di un talk show di sinistra, e la sua co-presentatrice, Luciana Littizzetto, comica nota per i suoi monologhi contro i conservatori, hanno lasciato dopo non aver ottenuto il rinnovo del contratto per il popolare programma Che Tempo Che Fa. Altre partenze sono attese nei prossimi mesi”.

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Prosegue la corrispondenza: “Ad ogni cambio di governo, c’è un cambio di governance in Rai”, ha dichiarato una fonte dell’emittente. “L’unica differenza ora è che è più spietata, mentre prima era forse un po’ più, diciamo così, gentile”.

Fuortes, che si è dimesso un anno prima della fine del suo mandato, è stato rapidamente sostituito da Roberto Sergio, nominato dal governo, un dirigente Rai la cui posizione politica “cambia con il vento” a seconda di chi è al potere, ha affermato una fonte.

Il ruolo di direttore generale è andato a Giampaolo Rossi, un ex consigliere di amministrazione della Rai sostenuto da Fratelli d’Italia della Meloni, un partito con radici neofasciste. Rossi è noto per i suoi tweet controversi e per il suo sostegno a Vladimir Putin, Donald Trump e Viktor Orbán. Nel 2019 ha dichiarato in un’intervista a Primato Nazionale, giornale fondato da un membro del gruppo di estrema destra CasaPound, che “l’antifascismo è una caricatura del passato”.

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Una fonte a conoscenza della situazione ha dichiarato che: “La Rai è sempre stata influenzata dai governi, ma con quello attuale c’è stato un salto di qualità. Vogliono prendere il controllo della Rai e cambiare la narrazione secondo il loro modo di pensare, e cancellare l’impronta antifascista del nostro Paese. Questo significherà indebolire la Rai e il servizio pubblico”.

Ha proseguito Angela Giuffrida ricordando anche le sguaiate polemiche sovraniste su Peppa Pig e lo sfrontato tweet di Salvini “Belli ciao” sull’uscita di Fazio e Littizzetto dalla Rai.

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