Continua la guerra di logoramento: abbattuti palloni spia russi su Kiev
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Continua la guerra di logoramento: abbattuti palloni spia russi su Kiev

Per il portavoce delle forze aeree Yuriy Ignat, Mosca usa i palloni che "non costano praticamente nulla" per logorare le difese ucraine.

Continua la guerra di logoramento: abbattuti palloni spia russi su Kiev
Palloni spia
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16 Febbraio 2023 - 10.56


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 Le autorità ucraine hanno annunciato di aver individuato e abbattuto nei cieli sopra la capitale diversi palloni che ritengono siano stati lanciati dai russi per “rilevare e logorare le nostre forze di difesa aerea”.

I detriti verranno analizzati, hanno aggiunto. La presenza dei palloni ha fatto scattare l’allarme missilistico a Kiev. Per il portavoce delle forze aeree Yuriy Ignat, Mosca usa i palloni che “non costano praticamente nulla” per logorare le difese ucraine.

È una guerra di logoramento. E per vincerla servono più armi. Servono all’Ucraina ma servono anche agli Stati occidentali per ricostituire le scorte che vanno esaurendosi. La Nato chiede agli alleati di produrne di più e di spendere di più per la Difesa. Il 2% non è più l’obiettivo ma è il punto di partenza. E diversi Stati, a partire da Germania e Polonia, confermano che il 2% non è più una soglia sufficiente per garantire la necessaria sicurezza contro il rischio di attacco diretto dalla Russia.

Altri, tra cui l’Italia, tuttavia richiamano alla difficoltà di riuscirci in tempi stretti, anche alla luce dei limiti imposti dalle regole fiscali dell’Unione europea. La riunione dei ministri della Difesa, nel quartier generale a Bruxelles, si è chiusa con una questione aperta e che verrà affrontata a livello di leader al summit di luglio a Vilnius, in Lituania. “Là fuori c’è un grande bisogno di fornire munizioni all’Ucraina. È una dura guerra di logoramento e una guerra di logoramento è una guerra di logistica”, ha spiegato il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, che già lunedì aveva lanciato l’allarme.

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L’Ucraina consuma più munizioni di quanto i Paesi della Nato riescano a produrre. I tempi di attesa sono passati da 12 a 28 mesi”, aveva avvertito. E oggi i ministri hanno affrontato il punto. “Gli alleati concordano sulla necessità di lavorare fianco a fianco con l’industria della difesa per aumentare la nostra capacità industriale. Siamo pronti e stiamo rivedendo gli obiettivi di capacità della Nato per le scorte di munizioni. E accolgo con favore gli importanti progetti multinazionali concordati oggi”, ha confermato l’ex premier norvegese. Tra questi vi è “un progetto sul deposito di munizioni, che sosterrà il preposizionamento e lo stoccaggio“.

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