Parole di pace e parole di fratellanza tra popoli e religioni diverse: Papa Francesco ha chiesto il rispetto dei diritti umani e ribadisce il suo “no” alla pena di morte nel suo primo discorso in Bahrein, dove vige la pena capitale.
“Penso anzitutto al diritto alla vita, alla necessità di garantirlo sempre, anche nei riguardi di chi viene punito, la cui esistenza non può essere eliminata”, afferma il Pontefice, chiedendo anche che “la libertà religiosa diventi piena e non si limiti alla libertà di culto” e che “non vi siano discriminazioni e i diritti umani fondamentali non vengano violati, ma promossi”.
“Tacciano e le armi, impegniamoci ovunque per la pace” – Papa Francesco ha poi lanciato un altro appello: “Tacciano le armi, impegniamoci davvero per la pace”. Durante il suo 39esimo Viaggio apostolico internazionale nel Regno del Golfo, Bergoglio ha detto: “Guardando alla Penisola arabica, i cui Paesi desidero salutare con cordialità e rispetto, rivolgo un pensiero speciale e accorato allo Yemen, martoriato da una guerra dimenticata che, come ogni guerra, non porta a nessuna vittoria, ma solo a cocenti sconfitte per tutti. Porto nella preghiera soprattutto i civili, i bambini, gli anziani, i malati e imploro: tacciano le armi, impegniamoci ovunque e davvero per la pace”.
“Spesso il lavoro è pane avvelenato perché schiavizza” – Il Santo Padre ha parlando anche di lavoro, affermando che “spesso il lavoro, prezioso come il pane, manca. Spesso è pane avvelenato, perché schiavizza. In entrambi i casi al centro non c’è più l’uomo, che da fine sacro e inviolabile del lavoro viene ridotto a mezzo per produrre denaro. Non si può dimenticare che nei nostri tempi c’è ancora troppa mancanza di lavoro e troppo lavoro disumanizzante. Ciò comporta non solo gravi rischi di instabilità sociale, ma rappresenta un attentato alla dignità umana”.
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