Matteo Salvini è stato di parola. Come promesso ha preso un aereo, è andato a Mosca e su indicazione di alcuni cittadini e accompagnato dalle telecamere è andato al Cremlino a citofonare all’inquilino del primo piano.
Il breve scambio di battute è stato registrato dagli accompagnatori di Salvini.
“Buonasera, ci potrebbe far entrare?”, ha esordito Salvini. E alla domanda sul perché l’indomito capo della Lega ha proseguito: “Ci hanno detto una cosa sgradevole, vorrei che la smentisse. Ci hanno detto che lei è un criminale di guerra, mandante morale della strage di Bucha e che da lei partono gli ordini per bombardare scuole, ospedali e civili mentre nello stesso tempo ha sguinzagliato riportini, giornalisti e hacker per occupare militarmente internet e talk show e dire che sono bugie”
A questo punto l’interlocutore ha domandato: “Ma chi vi ha detto queste cose?”. La replica del coraggioso Salvini: “Ce l’hanno dei cittadini, giusto o sbagliato”. A quel punto l’uomo del Cremlino ha riattaccato stizzito. “Era un tunisino?”, ha domandato Salvini. “No, Putin”
Successivamente Salvini ha spiegato il senso della sua citofonata a Putin al Cremlino. “A che titolo l’ho fatto? – ha spiegato poi Salvini ai giornalisti -. In qualità di cittadino. Quello del tribunale penale internazionale fanno meglio di me il loro mestiere, quindi hanno gli elementi per decidere se quel tizio fa massacrare i civili e violentare le donne o no.. Mi volevo togliere una curiosità, visto che una signora di 70 anni mi dice ‘mi minacciano di morte perché i russi uccidono e non vogliono che si racconti..
Purtroppo le cose non sono andate così. Salvini è forte con i debole e debole con i forti. Se si tratta di tunisini si fa propaganda a buon mercato. Se si tratta di Putin ci si inchina. Quindi il dialogo non c’è stato, era solo satira. Ma sarebbe stato bello se fosse stato vero. Ma è satira.
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