Ue, Metsola: "Usiamo la crisi ucraina per realizzare l'Unione dell'energia"
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Ue, Metsola: "Usiamo la crisi ucraina per realizzare l'Unione dell'energia"

La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola è decisa sulle linee guida da seguire per il futuro della Ue: "Dobbiamo riconoscere che non siamo stati in grado di prevedere la guerra, servono politiche comuni per difesa, energia e sanità"

Ue, Metsola: "Usiamo la crisi ucraina per realizzare l'Unione dell'energia"
Roberta Metsola
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6 Maggio 2022 - 10.01


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La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, detta la strada per affrontare la crisi energetica: “Dobbiamo usare questa crisi, per creare finalmente l’Unione dell’energia di cui parliamo da anni: connettere i Paesi oggi staccati dal punto di vista energetico, trovare Paesi terzi affidabili e non ultimo, come ha suggerito il presidente Draghi, stipulare contratti d’acquisto e avere riserve comuni” e “ci vogliono leadership e decisioni difficili. Ma non ho dubbi che l’Italia possa essere il leader necessario per questo. Abbiamo un’opportunità che non possiamo assolutamente fallire”, un “banco di prova per l’Europa, dopo anni nei quali abbiamo preferito non agire, rifugiandoci in una sorta di comoda introspezione invece di guardare cosa succedesse fuori”.

“Ora non c’è alternativa a riconoscere insieme che non siamo stati in grado di prevedere una guerra in Europa e che – afferma – abbiamo bisogno di politiche comuni della difesa, dell’energia e della sanità“.

Metsola parla delle sanzioni, “sempre difficili da adottare” ed evidenzia che “ciò che abbiamo fatto finora è senza precedenti”. “Il Parlamento europeo è stato il primo a dire che dobbiamo raggiungere una dipendenza energetica zero dalla Russia. Ogni Paese ha la sua realtà, alcuni sono più dipendenti di altri. Ma l’obiettivo della dipendenza zero dev’essere la priorità, poiché Mosca ha sfruttato troppo a lungo divisioni potenziali fra di noi. Abbiamo spesso scelto le soluzioni più facili, contro i moniti di quei Paesi membri che confinano con la Russia”, dice, convinta sia giusto consegnare armi pesanti a Kiev perché “l’Ucraina sta lottando in Europa per la sua sovranità e integrità territoriale” e “se un Paese in quella situazione ci chiede aiuto, sapendo anche che se quell’aiuto non arriva c’è il pericolo che Paesi nostri alleati siano sotto minaccia”.

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