Ucraina, 34 attacchi missilistici sul Lugansk: "Almeno due morti tra i civili"
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Ucraina, 34 attacchi missilistici sul Lugansk: "Almeno due morti tra i civili"

La guerra è arrivata al settantesimo giorno e l'intensità degli attacchi russi continua a crescere. Nelle ultime ore, decine di missili sono stati lanciati sulle città della regione ucraina.

Ucraina, 34 attacchi missilistici sul Lugansk: "Almeno due morti tra i civili"
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4 Maggio 2022 - 09.45


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Una serie intensa di attacchi missilistici è piovuta nelle ultime ore sulla regione di Lugansk da parte dell’esercito russo, con almeno due morti e altrettanti feriti tra la popolazione civile.

Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale ucraina di Lugansk, Sergiy Gaidai, su Telegram citato da Ukrinform. “I russi non stanno solo distruggendo Popasna, ma la stanno rimuovendo dalla mappa. Due persone sono morte – una donna di Lysychansk e un uomo di Popasna”, ha scritto. A Lysychansk, il Centro per le malattie infettive pericolose e una scuola sono andati a fuoco. L’unica scuola di Sirotyn è stata distrutta.

Nel settantesimo giorno di guerra, non cessano i bombardamenti. Nelle ultime 48 ore Mosca ha intensificato gli attacci lungo tutto il fronte bellico. Ieri sera pioggia di missili su molte regioni, da Leopoli a ovest fino al Donbass. Per la prima volta è stata bombardata anche la Transcarpazia, a confine con l’Ungheria. I missili russi hanno colpito anche sei stazioni ferroviarie. L’oblast’ più colpito però è il Luhansk. Il capo dell’amministrazione militare regionale Seriy Haidai su Telegram ha scritto: “I russi non stanno solo distruggendo Popasna, ma la stanno rimuovendo dalla mappa. Due persone sono morte – una donna di Lysychansk e un uomo di Popasna”. lo riporta Ukrinform. A Lysychansk, il Centro per le malattie infettive pericolose e una scuola sono andati a fuoco. L’unica scuola di Sirotyn è stata distrutta. Nel Donetsk, invece, un deposito di carburante utilizzato dai separatisti filorussi è in fiamme.

Esercitazioni per le forze di risposta dell’esercito bielorusso. Lo riporta il ministero della Difesa di Minsk citato dall’agenzia russa Tass. “È iniziata un’esercitazione lampo delle forze di risposta dell’esercito bielorusso, durante la quale le unità e le subunità militari dovranno elaborare situazioni di allerta, marciare verso aree designate e svolgere compiti di addestramento al combattimento”, stando a quanto riferito dal ministero della Difesa. Secondo quanto riportato, l’esecirtazione ha lo scopo di “valutare la prontezza e la capacità del personale di rispondere tempestivamente al possibile emergere di situazioni di crisi”.

La Russia ha schierato 22 battaglioni tattici vicino a Izium, nella regione di Kharkiv, nell’Ucraina orientale, nel tentativo di avanzare lungo l’asse settentrionale del Donbass. Lo afferma l’ultimo aggiornamento dell’intelligence britannica, citato dalla Bbc, spiegando che nonostante le difficoltà a sfondare le difese ucraine e a costruire l’avanzata, la Russia “molto probabilmente” intende procedere oltre Izium per catturare le città di Kramatorsk e Severodonetsk. “La cattura di queste località consoliderebbe il controllo militare russo del Donbass nord-orientale e fornirebbe una zona di raccolta per tagliare fuori le forze ucraine nella regione”.

Per Pjotr Tolstoj, trisnipote dell’autore di ‘Guerra e Pace’, la cosiddetta ‘operazione militare speciale’ russa in Ucraina andrà avanti “gradualmente” finché la Russia lo riterrà opportuno. Non ci sono scadenze in vista, tanto meno il 9 maggio, Giornata della Vittoria sovietica sul nazismo. “Penso che finiremo quando arriveremo al confine con la Polonia”, dice a La Repubblica il vicepresidente della Duma, la Camera Bassa del Parlamento russo.

L’operazione si riterrà conclusa “quando l’Ucraina sarà totalmente denazificata e smilitarizzata, vale a dire quando non rappresenterà più una minaccia militare per la Federazione Russa e non ci sarà più la possibilità di trasformarla in una anti-Russia come l’Occidente ha cercato di fare negli ultimi 30 anni”, sottolinea. A una domanda su quale sia l’obiettivo reale, risponde: “La Russia ha dispiegato l’esercito dei tempi di pace. Non abbiamo indetto una mobilitazione generale come in Ucraina. Perciò andiamo avanti gradualmente. Nonostante gli aiuti dell’Europa e le isterie di Boris Johnson o di Mario Draghi, finiremo l’operazione quando lo riterremo opportuno. Penso che ci fermeremo al confine con la Polonia”.

Il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) afferma di aver intercettato una comunicazione tra un soldato russo e un suo amico in cui il militare afferma che la Russia ha perso più vite di soldati in Ucraina che in quattro anni in Cecenia. Lo riporta la Cnn. Nell’audio il soldato esprime malcontento per il fatto che i membri d’élite della guardia nazionale russa Rosgvardiya e della forza speciale di polizia Omon avrebbero lasciato l’Ucraina. “Sono maledettamente inutili – afferma -. Stanno tornando indietro. Tutti questi combattenti delle forze speciali ‘fantastici’ che avevamo si sono tutti ritirati, sono fuggiti in Russia e si rifiutano di andare avanti”. “Anche le unità nemiche d’élite non sopportano la pressione dei difensori ucraini”, ha commentato l’Sbu in una dichiarazione sui social media. Il numero esatto dei soldati russi che sono stati uccisi in Ucraina – ricorda la Cnn – rimane incerto. La Nato stima che ne siano morti fino a 15.000. A metà marzo il tabloid russo Komsomolskaya Pravda ha pubblicato e poi rimosso un rapporto secondo cui il ministero della Difesa aveva registrato 9.861 caduti nella guerra in Ucraina.

Un gruppo di alti ufficiali dei servizi russi starebbe lavorando al defenestramento del presidente Vladimir Putin e a un piano per mettere fine alle ostilità in Ucraina. Lo riporta il giornale finanziario londinese City A.M.,secondo cui le manovre vedrebbero protagonisti ufficiali di alto livello dell’Fsb e degli altri servizi Gru e Fso, il cosiddetto gruppo ‘Silovski’.”L’idea che un golpe possa essere imminente è ulteriormente rafforzata dall’attività dei social media in Russia e nell’Europa dell’Est, che ha registrato un sovraccarico nelle ultime 24 ore”, scrive il City A.M. Inoltre analisti dentro e fuori la Russia hanno dichiarato che ci sono tutti i segnali secondo cui Putin presto dovrà far fronte a un golpe. Il presidente russo è definito “molto preoccupato” e ha rafforzato la sicurezza dentro e attorno al Cremlino, segno questo molto significativo secondo l’esperto russo di sicurezza Andrei Soldatov, interpellato dal Cepa (Center for European Policy Analysis).

Putin avrebbe messo in opera una ‘purga’ di circa 150 uomini delle agenzie di intelligence per gli errori commessi nella fase iniziale della cosiddetta “operazione militare speciale” in Ucraina. Sono evidenti i segnali di deterioramento nei rapporti tra il Cremlino e l’Fsb, di cui due uomini di vertice sarebbero stati messi agli arresti domiciliari il mese scorso. Uno di loro sarebbe addirittura il direttore del quinto servizio, la branca di estera dell’Fsb, Sergei Beseda. Anche un altro analista russo, Alexey Muraviev, si dice convinto che Putin potrebbe fronteggiare un colpo di mano ad opera di vertici militari e dell’intelligence. In una dichiarazione a Sky News Australia ha spiegato che un tentativo di spodestare Putin potrebbe essere imminente.

Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente bielorusso Alexander Lukashenko “hanno discusso telefonicamente della situazione nel contesto dell’operazione militare speciale in corso per proteggere il Donbass”. Lo riferisce riferisce il Cremlino. Lo riporta Ria Novosti.

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