Macron ammette: "Dialogare con Putin moralmente complicato, difficile confrontarsi con chi nega i fatti"
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Macron ammette: "Dialogare con Putin moralmente complicato, difficile confrontarsi con chi nega i fatti"

Il presidente francese uscente: "La nostra prima responsabilità è di fare tutto il possibile per aiutare l’Ucraina. Penso che abbiamo tutti avuto ragione nell’aiutare l’Ucraina."

Macron ammette: "Dialogare con Putin moralmente complicato, difficile confrontarsi con chi nega i fatti"
Putin e Macron
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22 Aprile 2022 - 09.45


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Emmanuel Macron è il presidente della Repubblica in carica ma anche il candidato che spera di essere riconfermato per altri cinque anni. Davanti ai giornalisti di Ouest France, del Corriere della Sera e del gruppo tedesco Funke, Macron parla del duello tv contro Marine Le Pen della sera precedente, della svolta ecologista che potrebbe assicurargli l’appoggio di almeno parte della sinistra, e della guerra in Ucraina e delle sanzioni: “Quello del gas è un tema che potrebbe arrivare sul tavolo negoziale, oggi non ancora. Il carbone e il petrolio entrano già nei negoziati. E ancora: “La nostra prima responsabilità è di fare tutto il possibile per aiutare l’Ucraina. Penso che abbiamo tutti avuto ragione nell’aiutare l’Ucraina, da un punto di vista finanziario e militare. Chi la pensa come Marine Le Pen non avrebbe offerto alcun aiuto all’Ucraina. In secondo luogo, dobbiamo aumentare le sanzioni e mantenere la pressione sulla Russia, ma facendo attenzione a non cedere ad alcuna escalation”.

«Stiamo vivendo ore drammatiche, e molto dure. Con la prospettiva del 9 maggio (l’anniversario della vittoria sul nazismo, ndr), la Russia intensificherà i suoi attacchi sull’Est ucraino e dovremo prendere decisioni. E se decidiamo nuove sanzioni, o se la Russia decide contro-sanzioni sugli idrocarburi, ma ancora più sul gas, è chiaro che gli europei dovranno chiedere sforzi a tutte le famiglie. A quel punto spiegheremo che dovremo abbassare le temperature, ridurre un po’, per essere meno dipendenti. Non ne vedremo le conseguenze nella primavera o nell’estate 2022 (abbiamo ricostituito gli stock), ma l’inverno prossimo questo non accadrà se non avremo più il gas russo. Voglio rassicurarvi, non è lo scenario nel quale ci troviamo oggi, ma questo scenario può arrivare».

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Sull’embargo completo sul gas e il petrolio russi afferma: «È un tema che potrebbe arrivare sul tavolo negoziale, oggi non ancora. Il carbone e il petrolio entrano già nei negoziati, il gas non ancora. Conosciamo l’immensa difficoltà che questo provoca. È anche per questo che da anni mi sentite parlare di sovranità energetica europea. Ne parlo dal mio discorso alla Sorbona (26 settembre 2017, ndr)».

E riguardo al ruolo della Francia in Europa con un’eventuale vittoria di Marine Le Pen dice: «Quel che Marine Le Pen propone è di diminuire il contributo della Francia all’Europa, rinunciare alla primazia del diritto europeo sul diritto nazionale, uscire dal mercato europeo dell’energia, stabilire una preferenza nazionale sui posti di lavoro, ristabilire i controlli alle frontiere con tanti doganieri quanti ce ne erano nel 1990, è scritto nel suo programma. Significa uscire dal progetto europeo sul clima, dalle alleanze con la Germania, e costruire una specie di alleanza delle nazioni europee, che non sarebbe dunque più l’Unione europea, e un’alleanza con la Russia. Dunque, sarebbe la fine dell’Unione europea e la fine dell’asse franco-tedesco. Credo che si debbano chiamare le cose con il loro nome».Secondo Macron il rischio di un’escalation militare in Ucraina “è molto alto”. “Quel che è successo mercoledì, con il lancio del missile intercontinentale, è molto grave. I due pericoli sono l’escalation verticale e quella orizzontale. La prima consiste nel cambiamento di natura della guerra e nel ricorso ad armi non convenzionali, da quelle chimiche alle nucleari balistiche (…). Penso che dobbiamo fare di tutto per evitare questo incendio, fermando la guerra. Ecco perchè, accanto alla nostra politica di pressioni e di sanzioni, dobbiamo continuare a parlare ai nostri partner, nel Golfo, in India, in Cina, per evitare una disgregazione del mondo. Una frattura tale che, di fronte alla Russia, esisterebbe un solo campo, formato dagli Stati Uniti e dall’Europa, mentre altri potrebbero sfilarsi (…). La responsabilità dell’Europa, e a questo riguardo i nostri Paesi, la Francia, l’Italia, la Germania, hanno un ruolo di potenze mediatrici è di continuare a parlare agli altri per evitare una frattura del mondo. Perchè porterebbe a un’Europa vassalla, e alla rottura completa della nostra Europa, alla fine. Anche questo sarebbe un rischio di escalation”.

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Poi ammette che provare a dialogare con Putin è dura: “Sì. È dura trovarsi davanti alla negazione dei fatti. È dura passare ore a parlare con il presidente Zelenski, con persone che vivono l’orrore, un orrore manifesto. Siamo tutti sconvolti. E poi hai davanti a te qualcuno che nega, che ne ride, che ripete che è solo una messinscena…”.

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