Michelle Bachelet, alto commissario Onu per i diritti umani, ha denunciato gli atti commessi dai russi, mentre il suo ufficio sta raccogliendo le prove dei crimini di guerra commessi dalle forze di Mosca. La legge umanitaria internazionale è stata “buttata via” in Ucraina, dove l’invasione russa ha portato ad una “horror story” di abusi e violenze sui civili.
L’esercito russo è accusato di bombardamenti indiscriminati contro aree abitate dai civili, con distruzione di scuole, ospedali e infrastrutture. Oltre a questi attacchi e al diniego di cure mediche vi sono state centinaia di denunce di uccisioni arbitrarie e stupri. L’ufficio di Bachelet ha finora confermato 5.264 vittime civili (2.345 morti e 2.919 feriti), ma si tratta solo dei casi documentati.
“Sappiamo che i veri numeri diventeranno molto più alti mano a mano che gli orrori inflitti in aree di intensi combattimenti, come a Mariupol, verranno alla luce”, ha detto Bachelet. “Sta anche emergendo l’ampiezza delle esecuzioni sommarie di civili in aree precedentemente occupate dai russi”, ha aggiunto riferendosi al dramma di Bucha.
L’ufficio Onu per i diritti umani ha ricevuto 75 denunce di violenze sessuali commesse dai soldati russi ai danni di donne, uomini e bambini, la maggior parte avvenute nella regione di Kiev. Lo stesso ufficio ha contato 114 attacchi confermati a centri medici, ma i numeri sono probabilmente più alti. L’attacco dell’8 aprile alla stazione di Kramatorsk, con munizioni a grappolo che hanno ucciso 60 civili, hanno dimostrato come siano stati ignorati i principi della legge internazionale, ha sottolineato Bachelet.