Svezia: fascisti e razzisti anti-Islam mettono a ferro e fuoco molte città del paese

La Svezia è stata scossa da tre giorni di disordini durante una serie di manifestazioni e contro-cortei, seguiti alle azioni anti-Islam promosse da un gruppo di estrema destra

Svezia: fascisti e razzisti anti-Islam mettono a ferro e fuoco molte città del paese
Guerriglia urbana anti-islam della destra svedese
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17 Aprile 2022 - 20.00


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A fare dietrologia si potrebbe pensare alla mano di Putin, visto che mentre la Svezia comincia a pensare di aderire alla Nato immediatamente arrivano le manifestazioni islamofobe dei fascisti scandinavi. Chissà, anche perché ultimamente la destra di quei paesi pensa che sia meglio mettersi al sicuro da Mosca.

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Ma è altrettanto vedo che le capacità russe di manipolare razzisti e islamofobi sono elevate.

La Svezia è stata scossa da tre giorni di disordini durante una serie di manifestazioni e contro-cortei, seguiti alle azioni anti-Islam promosse da un gruppo di estrema destra. Gli estremisti hanno bruciato una copia del Corano, minacciando di farlo di nuovo. Violenze sono state segnalate nella periferia di Stoccolma, ma anche a Malmo, Linköping e Norrköping. Nel quartiere di Rosengrad, a Malmo, la polizia ha disperso una folla di manifestanti che avevano dato alle fiamme un autobus e un’auto delle forze dell’ordine.

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A Malmo si erano dati appuntamento gli estremisti di destra del movimento Stram Kurs (Hard Line), guidato dall’estremista Rasmus Paludan. Alcuni manifestanti hanno lanciato pietre contro la polizia.

Altri scontri tra polizia e manifestanti hanno colpito la Svezia negli ultimi giorni. Secondo quanto riferito, almeno 16 agenti di polizia sono stati feriti e diversi veicoli della polizia distrutti nei disordini seguiti alle manifestazioni del gruppo di estrema destra.

Il capo della polizia nazionale svedese, Anders Thornberg, ha sottolineato la brutalità delle azioni dell’estrema destra, le cui azioni hanno avuto eco anche fuori dai confini del Paese. Il ministero degli Esteri iracheno ha convocato l’incaricato d’affari svedese a Baghdad e ha avvertito che la vicenda potrebbe avere “serie ripercussioni” sulle relazioni tra la Svezia e le comunità musulmane in generale.

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