Ucraina, la Cina avverte la Ue: “La Russia può essere molto pericolosa”
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Ucraina, la Cina avverte la Ue: “La Russia può essere molto pericolosa”

L'ambasciatore cinese in Russia, Zhang Hanhui, ha messo in guardia il suo collega italiano Giorgio Starace: "La Russia può essere molto pericolosa, non gettate benzina sul fuoco".

Ucraina, la Cina avverte la Ue: “La Russia può essere molto pericolosa”
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9 Aprile 2022 - 11.40


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Durante un colloquio tra gli ambasciatori in Russia di Cina e Italia, Zhang Hanhui ha avvertito il collega: “Dando armi all’Ucraina gettate benzina sul fuoco, non è giusto neanche per i nostri interessi”.

L’ambasciatore cinese ha tralasciato ha tralasciato “equilibrismi verbali e toni felpati”, come ha raccontato l’ambasciatore italiano in un report inviato nei giorni scorsi alla Farnesina. “State attenti. Se volete una Russia pericolosa, sappiate che può esserlo molto”

E la tesi, riporta il Corriere della Sera, è che la fine delle ostilità possa passare solo dopo che le parti avranno raggiunto un accordo “in autonomia” e il diplomatico fa capire che la Cina non avrebbe particolare interesse a far cessare al più presto la guerra, perché – a suo giudizio – la frattura delle relazioni tra Europa e Russia porterà quest’ultima a dipendere sempre più dalla Cina, che “non imporrà mai sanzioni a Mosca”. La Cina, ha rivendicato, è “una grande potenza economica e anche militare”, non “più” disposta “a tollerare né l’egemonia mondiale americana né le continue ingerenze occidentali nei nostri affari interni”, pretende “rispetto”.

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C’è anche la questione di Taiwan e secondo l’ambasciatore cinese “abbiamo la seconda economia mondiale e un esercito sempre più forte”, in “soli quattro anni siamo in grado di costruire una flotta grande quanto quella britannica, non continueremo ad accettare soprusi dall’esterno”. Il diplomatico cinese, conclude il giornale, inizia a disegnare un nuovo ordine mondiale, con la maggior parte dei Paesi che a suo dire non seguirà l’Occidente nel conflitto, con blocchi alternativi che si compatteranno, a partire da Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, con gli Usa che vedranno i propri alleati principali indebolirsi, con l’Europa che cadrà in recessione perché le aziende perderanno competitività sui mercati a causa del forte rincaro dell’energia.

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