Ha ragione la giornalista del cartello anti-Putin, i russi sono 'zombizzati': dopo lo show lo zar sale nei sondaggi...
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Ha ragione la giornalista del cartello anti-Putin, i russi sono 'zombizzati': dopo lo show lo zar sale nei sondaggi...

Il leader del Cremlino può contare su un’armata vincente per la sua propaganda, di cui fa parte, prima fra tutte, la televisione

Ha ragione la giornalista del cartello anti-Putin, i russi sono 'zombizzati': dopo lo show lo zar sale nei sondaggi...
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20 Marzo 2022 - 18.37


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“Mistificare la realtà per giustificare l’intervento, secondo i primi sondaggi di Fom e Vtsiom, due istituti filogovernativi, avrebbe avuto un impatto positivo sulla popolarità di Putin portandola a inizio marzo dal 64 per cento al 70”.

Lo scrive Repubblica in un articolo in cui racconta la martellante propaganda russa, che sembra stia dando i suoi frutti nel paese. Il suo show allo stadio Luzhniki di Mosca per celebrare la “primavera della Crimea” ha dato una spinta al gradimento del leader del Cremlino, che può contare su un’armata vincente, di cui fa parte, prima fra tutte, la televisione.

È la tv il nuovo oppio del popolo russo. I talk show hanno soppiantato ogni programma d’intrattenimento. Il palinsesto delle due reti più seguite, Pervyj Kanal (Primo Canale) e Rossija 1, è un alternarsi di dibattiti inframmezzati da tg. Si parla solo di “operazione militare speciale”. Tutto è capovolto nella realtà parallela della tv che guardano 4 russi su 5: gli “invasori” sono “liberatori”, le vittime “nazisti sabotatori” guidati da un “fascista drogato” e gli occidentali “ipocriti bugiardi”.

A scuola il dibattito sulla guerra viene pilotato:

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Le scuole sono state inondate di volantini: “Vogliamo continuare a sostenere un regime fascista in Ucraina o instaurare la pace?”. Chi si discosta dalle istruzioni, rischia: un richiamo, il licenziamento o, peggio, un’azione penale. Un insegnante di geografia di Mosca è stato licenziato e ha dovuto lasciare il Paese perché aveva scritto su Instagram: “Non voglio essere specchio della propaganda”.

La Z è diventata sinonimo dell’appoggio alla Russia nel conflitto contro l’ucraina, ma non è il solo simbolo rivendicato: Il nastro dai colori arancione e nero ricorda la croce di San Giorgio, la più alta onorificenza militare della Russia zarista. Col tempo è diventato il simbolo della vittoria dell’Urss sul nazismo. Il messaggio è chiaro: i militari russi oggi combattono contro i “nuovi nazisti” in Ucraina proprio come i loro antenati che diedero la vita durante la Grande Guerra Patriottica.

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