La lista delle società che hanno bloccato il loro servizio in Russia continua ad aumentare. Le ripercussioni legate alla condanna della guerra da parte del mondo sono molteplici, e svariano in diversi campi. La situazione è chiara: al di là della copertura delle notizie, in Russia vengono a mancare una serie di servizi che danno il segnale alla popolazione di quello che è il pensiero comune sulla guerra in Ucraina.
Netlix aveva già annunciato nei giorni scorsi la sospensione di tutti i futuri progetti e delle future acquisizioni. Ora la pittaforma ha scelto di interrompere la trasmissione di film, serie tv, documentari e cartoni per protestare contro l’invasione russa dell’Ucraina.
Anche Tik Tok si è fermato. “Alla luce della nuova legge russa sulle ‘notizie false’. Dopo Visa, Mastercard e Paypal anche American Express ha bloccato l’operatività delle carte in Russia, che non funzioneranno nel Paese. Anche Danone ha sospeso gli investimenti in Russia: l’azienda alimentare francese manterrà la produzione di prodotti freschi per i bambini.
Anche il settore dell’istruzione viene colpito. Coursera è un’azienda statunitense che opera nell’ambito delle tecnologie didattiche, ed ha sospeso la collaborazione con le Università russe.
Microsoft, ha annunciato che non renderà più disponibili i propri prodotti e servizi in Russia.
Anche Facebook si è mosso: su richiesta del governo ucraino e dell’Unione europea, Meta aveva bloccato gli account Facebook e Instagram di RT e Sputnik in tutta Europa. Successivamente sono stati penalizzati anche i contenuti pubblicati dai due media di stato russi in tutto il mondo. Ikea ha chiuso i negozi in Russia e Bielorussia. Insomma, il messaggio è chiaro e forte.