Il No Vax che ha esultato per la morte di Sassoli è in ospedale per il Covid
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Il No Vax che ha esultato per la morte di Sassoli è in ospedale per il Covid

È un quarantenne residente nella provincia di Napoli, già denunciato per inosservanza delle misure sanitarie in materia di Covid e amministratore di un canale Telegram con più di 30.000 iscritti

Il No Vax che ha esultato per la morte di Sassoli è in ospedale per il Covid
Ugo Fuoco
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19 Gennaio 2022 - 09.26


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“Ugo Fuoco”, nickname del 40enne della provincia di Napoli denunciato dalla Polizia Postale della Campania con l’accusa di essere l’autore di uno dei messaggi offensivi nei confronti dell’ex presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, scomparso di recente, è ricoverato in ospedale per il Covid.

La Polizia Postale aveva rilevato su diversi canali Telegram, profili Facebook e Twitter (con l’hashtag #nessunacorrelazione), la pubblicazione di numerosi messaggi d’odio, inspirati da teorie complottiste secondo le quali l’onorevole sarebbe morto a causa del vaccino.

Tra i vari messaggi divenuti virali per il contenuto particolarmente sprezzante e lesivo della memoria di Sassoli, ripreso anche dai principali organi di stampa, era emerso quello pubblicato dall’account “Ugo Fuoco”, che testualmente affermava: “Ogni tanto una buonissima notizia. Se ne va mr. ‘Il green pass non e’ discriminatorio’ Sassoli. Adesso venitevi a prendere gli altri, grazie”.

Le verifiche hanno permesso ai poliziotti di identificare l’autore del post in un quarantenne residente nella provincia di Napoli, già denunciato per inosservanza delle misure sanitarie in materia di Covid. L’indagato è risultato anche amministratore di un canale Telegram con più di 30.000 iscritti, sul quale ha pubblicato numerosi messaggi di incitamento alla violazione delle disposizioni sulla gestione dell’emergenza pandemica.

Sulla base degli accertamenti informatici, il compartimento polizia postale di Napoli, ha denunciato il presunto autore del messaggio lesivo della memoria di Sassoli e, sotto la direzione della procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli Nord, ha eseguito una perquisizione informatica, nel corso della quale sono state rinvenute tracce informatiche legate alla pubblicazione del messaggio d’odio nei confronti del defunto presidente del Parlamento Europeo. 

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