Molti senatori statunitensi di area democratica hanno dichiarato al giornale The Hill di essere convinti che Donald Trump sarà incriminato per aver incitato l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, pur non essendo in possesso di alcuna informazione riservata e dopo aver assicurato che il Procuratore generale Merrick Garland vuole che l’inchiesta si svolga nel modo più corretto possibile.
Ma senatori come Richard Blumenthal esprimono la convinzione che “l’operato di Trump” nei giorni e nelle ore precedenti all’assalto al Congresso sia “nell’ambito di quello che si sta indagando e forse è criminale”.
Secondo Tim Kaine, senatore della Virginia, i procuratori stanno “valutando attentamente la possibilità che Trump abbia violato la legge ed ancora non hanno preso una decisione”.
“Hanno tutto le prove a loro disposizione”, ha aggiunto Kaine, ribadendo comunque di parlare per supposizioni e di non avere informazioni riservate sull’inchiesta. Secondo Sherrod Brown, dovrà essere perseguito “chiunque abbia avuto un ruolo nel pianificare l’assalto, non solo le persone che vi hanno partecipato”. “Non dirò che è colpevole prima di aver visto le prove”, ha aggiunto parlando dell’ex presidente, ma ha sottolineato che vi sono “molte prove della sua complicità”.
Le dichiarazioni dei senatori arrivano dopo che Garland, parlando alla vigilia dell’anniversario dell’attacco del 6 gennaio, ha detto che intende perseguire i responsabili “ad ogni livello” di quello che ha definito “l’assalto alla nostra democrazia”.
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