Gabriel Boric, 35enne candidato di “Apruebo Dignidad”, ha appena avuto la certezza che sarà il nuovo capo dello Stato in Cile, quando pronuncia le sue prime parole da presidente: “La speranza ha battuto la paura”.
E’ sera, sono circa le 20:30 locali e con il 99,66% dei voti del ballottaggio scrutinati, Boric è ormai irraggiungibile: ha ottenuto il 55,86% dei voti, contro il 44,14% di José Antonio Kast, esponente del “Frente Social Cristiano”.
Il giovane neo presidente ha appena finito di incontrare il suo avversario, un colloquio quello tra il vincitore e lo sconfitto alle elezioni che è ormai una tradizione del Paese. Poi si è rivolto ai suoi sostenitori.
“Grazie a tutte le persone e ai popoli che abitano il luogo che chiamiamo Cile. L’importante è che abbiano votato, siano stati presenti, abbiano mostrato il loro impegno per questo Paese”, ha esordito. Rivolgendosi a tutti i suoi connazionali, e facendo un chiaro riferimento ad alcune posizioni del suo avversario Kast, Boric ha ricordato la dittatura di Augusto Pinochet.
“Non può succedere di nuovo che in un giorno così importante e rilevante, le persone siano private, per qualsiasi motivo, dell’esercizio del loro diritto di voto”, ha commentato, spiegando che “mai, per nessun motivo, potremo più avere un presidente che dichiari guerra al suo stesso popolo”.
Boric ha ricordato di essersi battuto per “un Cile verde e pieno d’amore”, e di avere dato spazio a “dissidenti e diversità”. “Nel nostro governo, voglio che sappiate che sarà fondamentale la non discriminazione e fermare la violenza contro le diversità e le donne”, ha insistito, conquistando il plauso dell’elettorato di sinistra. Quindi, ha ringraziato tutti i suoi rivali politici. “Anche José Antonio Kast”, ha osservato due volte.
Adesso, secondo Boric, “il futuro del Cile ha bisogno di tutti”, anche dei suoi avversari in questa competizione elettorale.
“Spero che avremo la maturità per contare sulle loro idee e sulle loro proposte. So che al di là delle differenze che abbiamo in particolare con Kast, sapremo come costruire ponti affinché i nostri connazionali possano vivere meglio. Questo è ciò che la gente ci chiede oggi”, ha commentato.
Diverse sono le “sfide” che il suo governo dovrà affrontare. La prima riguarda il sistema sanitario, “che non discrimini tra ricchi e poveri”. Ma anche “quartieri liberi dalla droga” e la crisi climatica: “sarà una priorità non distruggere ecosistemi unici”, ha sottolineato Boric. “Ricevo questo mandato con umiltà e un tremendo senso di responsabilità. So che nei prossimi anni è in gioco il futuro del nostro Paese”, ha detto al termine del suo intervento.
L’attuale presidente del Cile, Sebastián Piñera, ha chiamato Boric per congratularsi con lui per la vittoria e per organizzare un incontro tra i due già oggi al Palacio de La Moneda.