L'appello degli eurodeputati: "Non approvare il Pnrr della Polonia fino a quando non rispetterà i diritti"
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L'appello degli eurodeputati: "Non approvare il Pnrr della Polonia fino a quando non rispetterà i diritti"

I capigruppo del Ppe, S&D, Renew Europe, Verdi/Ale e Sinistra Gue/Ngl al Parlamento Europeo hanno scritto una lettera alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen

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16 Novembre 2021 - 11.05


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L’Unione Europea non vuole più stare al gioco della Polonia e minaccia di toglierle i fondi del Pnrr se continuerà a calpestare i diritti umanitari.
I capigruppo del Ppe, S&D, Renew Europe, Verdi/Ale e Sinistra Gue/Ngl al Parlamento Europeo hanno scritto una lettera alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per chiedere che l’esecutivo comunitario, “guardiano dei trattati, si astenga dall’approvare il piano di ripresa della Polonia finché non rispetterà tutte le condizioni previste dal regolamento” sulla Recovery and Resilience Facility, cuore di Next Generation Eu.
Il problema, spiegano, è che i tribunali polacchi “hanno dimostrato di non poter assicurare il diritto ad un processo equo ed imparziale”, come riconosciuto dalla Corte di Giustizia Ue e dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Questo significa che “le istanze finali di controllo non hanno il potere legale di esercitare il loro ruolo e il loro compito, come è necessario per l’approvazione di un piano nazionale”.
Un impegno sotto forma di “obiettivi e tappe”, sottolineano, “non basterebbe a permettere l’approvazione” del piano, specie alla luce delle decisioni della Corte di Giustizia. La Corte ha deciso misure che “possono essere riassunte come ‘rispettate immediatamente le sentenze oppure pagate'”. Pertanto, la Commissione “non può adottare la linea ‘impegnatevi a rispettare le leggi in futuro e noi pagheremo’”. Si tratta di richieste, concludono, che non devono essere viste come “punitive” nei confronti del popolo polacco, bensì come “un mezzo per ripristinare il ripristino dello Stato di diritto in Polonia, alla luce del suo continuo deterioramento”.
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