Neanche il tempo di essere eletto per la quarta volta presidente del suo Paese che gli Usa, ma tutto l’occidente, grida i brogli perpetrati nei confronti del voto.
Le elezioni presidenziali in Nicaragua in cui verrà rieletto Daniel Ortega infatti sono state definite una “pantomima” dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden dopo l’incarcerazione dei principali rivali dell’attuale presidente e l’invito dell’opposizione al boicottaggio.
Ortega si è scagliato contro la presunta interferenza di Washington nelle elezioni di domenica. In una dichiarazione rilasciata nelle scorse ore il presidente degli Usa Joe Biden ha definito le elezioni “truccate” e “certamente non democratiche”. Nel Paese si vota per eleggere il presidente per i prossimi cinque anni e 90 dei 92 seggi del Congresso, oltre che i rappresentanti del Nicaragua nel Parlamento centroamericano.
Secondo l’osservatorio elettorale Urnas Abiertas, si è registrata un’astensione compresa tra il 79 e l′84%. Calcolando un’astensione media dell′81,5%, il processo elettorale – “viziato all’origine e illegittimo” – avrebbe per l’osservatorio chiamato al voto il 18,5% della popolazione. Urnas Abiertas riferisce inoltre di “anomalie” e violazioni politiche registrate in 119 dei 153 comuni del Paese.
“In almeno 203 seggi è stato registrato l’uso di un veicolo di Stato per spostare i votanti, gli attivisti o altre attività di partito. In almeno 129 seggi non sono state sviluppate misure anti-Covid e sono state segnalante almeno 71 denunce di propaganda all’interno dei centri di votazione”.
“Quello che il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega e la moglie, la vice presidente Rosario Murillo, hanno orchestrato è stata una farsa elettorale, né libera, né giusta, né tantomeno democratica”, si legge in una nota della Casa Bianca. Un voto il cui risultato risulta viziato “da ben molto prima della giornata elettorale”, ha scritto Biden parlando “degli arresti arbitrari di circa 40 esponenti dell’opposizione dal mese di maggio, tra cui sette potenziali candidati alle presidenziali”. Fino a quando il governo Ortega non ripristinerà condizioni democratiche, Washington, coordinandosi con i suoi alleati, “userà tutti gli strumenti democratici ed economici a sua disposizione per appoggiare il popolo del Nicaragua”.
Il governo ha “silenziato i media indipendenti, i giornalisti ed esponenti del settore privato, costringendo le organizzazioni della società civile a chiudere i battenti”, prosegue la nota accusando la famiglia Ortega e Murillo di governare il Paese in modo non diverso da quello della famiglia Somoza, “che Ortega e i sandinisti hanno combattuto quattro decenni fa”.
Il governo del Costa Rica ha dichiarato di non riconoscere le elezioni del vicino Nicaragua. “In assenza delle condizioni e delle garanzie richieste in democrazia per accreditare le elezioni come trasparenti, credibili, indipendenti, libere, eque e inclusive, il Costa Rica non riconosce il processo elettorale in Nicaragua”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri, rilasciato poco dopo che il presidente degli Stati Uniti ha definito il voto una “farsa”. Rilanciando la dichiarazione sul suo profilo Twitter, il presidente del Costa Rica Carlos Alvarado, ha invitato la comunità internazionale a “promuovere, tra tutte le parti in Nicaragua, spazi di dialogo e negoziazione per ripristinare la democrazia”.
Presidenziali in Nicaragua: Ortega verso la riconferma ma Biden condanna i brogli elettorali
I principali rivali del presidente sono tutti in carcere, astensione all'81,5%
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8 Novembre 2021 - 11.03
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