Boris Johnson non sarà Salvini o la Meloni. Non sarà uno di Vox, ma è pur sempre vero che il premier britannico negli ultimi anni ha solleticato spesso e volentieri la pancia xenofoba del paese. E ora l’opposizione ne chiede conto.
Diventano un caso politico in Gran Bretagna i commenti razzisti contro i giocatori dell’Inghilterra pubblicati dai tifosi sui social dopo la sconfitta con l’Italia ieri sera a Wembley. Il leader del Labour, Keir Starmer ha denunciato che la questione “investe la leadership”.
“Temo proprio che il Premier non abbia superato la prova di leadership perché qualsiasi cosa dica oggi sul razzismo, aveva avuto una scelta semplice, all’inizio di questo campionato, dopo i fischi a coloro che si inginocchiavano. Il Primo ministro non è riuscito allora a denunciarlo. Le azioni, e mancate azioni, dei leader hanno conseguenze, quindi devo dire che le parole del Primo ministro oggi suonano false”, ha accusato Starmer.
Gli insulti sono “assolutamente spaventosi e devono essere denunciati e condannati nei termini più decisi”, ha quindi