Una modella 19enne yemenita ha tentato il suicidio in carcere: è stata accusata di infrangere...
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Una modella 19enne yemenita ha tentato il suicidio in carcere: è stata accusata di infrangere...

I suoi carcerieri, i ribelli Huthi, ritengono il suo lavoro scandaloso. Ha cercato di uccidersi in prigione a Sana’a

Intissar al-Hammadi
Intissar al-Hammadi
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5 Luglio 2021 - 10.00


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La sola colpa di essere nata nel paese sbagliato, quello in cui mostrare anche solo una parte del corpo può costare caro.

Una giovane yemenita, stella nascente della moda intenazionale, Intissar al-Hammadi, ha cercato di uccidersi in prigione a Sana’a, dove è detenuta dai ribelli Huthi che impongono un severo “codice morale” alle donne. Lo riferiscono le ong e il suo avvocato.

La ragazza, appena 19enne ma già nota nel settore della moda, è stata arrestata il 20 febbraio mentre si recava a un servizio fotografico, con accuse di prostituzione e droga subito smentite dalla sua difesa, che ritiene il suo lavoro di modella, ritenuto scandaloso dagli integralisti, la vera ragione della sua prigionia.

Gli Houthi, ribelli vicini all’Iran che controllano gran parte del nord del Paese in guerra, compresa la sua capitale, non hanno commentato la notizia.

“Il 28 giugno 2021, l’attrice e modella Intissar al-Hammadi è stata trasferita in un ospedale nella prigione centrale di Sana’a dove è detenuta dopo aver tentato di suicidarsi”, ha dichiarato il Gulf Center for Human Rights (Gchr) in una nota, precisando che avrebbe tentato di impiccarsi.

Leggi anche:  Yemen, nove anni di una guerra dimenticata: un rapporto di Oxfam riaccende i riflettori

“Fonti attendibili hanno confermato al Gchr che ha tentato di suicidarsi a causa della decisione dell’amministrazione centrale penitenziaria di trasferirla nella sezione riservata alle prostitute”, ha aggiunto l’organizzazione per i diritti umani con sede in Libano. L’avvocato di Intissar al-Hammadi, Me Khaled al-Kamal, ha confermato questa informazione all’Afp. Il 6 giugno scorso si è aperto il processo alla modella, un procedimento, secondo Human Rights Watch, costellato da “irregolarità e abusi”.

Nata da madre etiope e padre yemenita, Intissar al-Hammadi aveva pubblicato decine di foto sui social network in abiti tradizionali o in jeans e giacche di pelle, con o senza velo islamico, ed è seguita da migliaia di follower su Instagram e Facebook.

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