Biden chiede il cessate il fuoco ma Netanyahu non gli dà retta: "Ci vorrà altro tempo"
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Biden chiede il cessate il fuoco ma Netanyahu non gli dà retta: "Ci vorrà altro tempo"

Il premier Israeliano: "Israele ha il sostegno degli Usa, continueremo quanto necessario limitando al minimo il numero di vittime civili"

Netanyahu e Biden
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16 Maggio 2021 - 17.18


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Biden ha chiamato il premier israeliano Benyamin Netanyahu per chiedergli, in misura proporzionata all’attacco di Hamas, di agire al più presto per arrivare ad una tregua, passando per una rapida de-escalation.
A quanto sembra però Netanyahu ha risposto picche al presidente Usa, limitandosi ad affermare che la questione è ancora lunga e che non seguirà, per il momento, il consiglio degli alleati storici, gli Stati Uniti appunto.
“L’operazione a Gaza richiederà ancora tempo”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu aggiungendo che Israele “ha il sostegno degli Usa”. “Continueremo quanto necessario – ha spiegato – per riportare la calma”. Netanyahu ha poi escluso che ci siano pressioni: “Non è vero. Ringrazio Biden e gli altri leader che ci sostengono”, ha detto. 
Netanyahu ha poi detto che l’esercito ha “colpito oltre 1.000 obiettivi a Gaza con un duro prezzo per Hamas, inclusa la sua rete sotterranea che ha un serio, ma non completo danno”. “Nessun terrorista è al sicuro”, ha spiegato sottolineando che l’esercito “ha messo fuori uso le torri del terrore” in riferimento ai grattacieli buttati giù dall’aviazione, tra cui quello che ospitava media internazionali.
Poi ha ribadito che l’esercito sta “facendo di tutto per ridurre le vittime civili al minimo”. Riferendosi alla durata dell’operazione, “ci vorrà tempo”, ha ripetuto. “Abbiamo il sostegno internazionale e lo usiamo”. Il ministro della difesa Benny Gantz ha rilevato che “Israele ha conseguito un successo strategico con colpi decisivi al sistema dei tunnel”. “Hamas – ha insistito il capo di stato maggiore Aviv Kochavi – ha fatto un grave errore ad attaccare Israele”.
Onu impegnata per cessate fuoco immediato
“Quest’ultimo ciclo di violenza perpetua i cicli di morte, distruzione e disperazione e spinge più lontano ogni speranza di coesistenza e pace. L’Onu sta attivamente coinvolgendo tutte le parti verso un cessate il fuoco immediato”. Lo ha detto il segretario generale Antonio Guterres alla riunione del Consiglio di Sicurezza su Israele e Gaza, definendo le attuali ostilità “assolutamente spaventose”.
“I combattimenti devono fermarsi immediatamente. Razzi e mortai da una parte, bombardamenti aerei e di artiglieria dall’altra devono cessare – ha sottolineato – Mi appello a tutte le parti affinché prestino attenzione a questa richiesta”.
“L’unico modo per andare avanti è tornare ai negoziati con l’obiettivo di due Stati, più a lungo continua questo ciclo di violenza, più difficile sarà raggiungere l’obiettivo finale”, ha aggiunto Guterres alla riunione del Consiglio di Sicurezza Onu.
“I combattimenti rischiano di trascinare israeliani e palestinesi in una spirale di violenza con conseguenze devastanti per entrambe le comunità e per l’intera regione – ha sottolineato il segretario generale – creando potenzialmente un nuovo luogo di pericolosa instabilità”.
Israele: “Da Gaza intenso lancio di razzi verso il Paese”
Prosegue intenso il lancio di razzi da Gaza verso tutto il sud di Israele. Non solo nelle comunità israeliane attorno alla Striscia ma ora anche a Beer Sheva all’inizio del Negev. Poco fa, uno dei razzi ha centrato un veicolo ad Ashkelon – una delle città più bersagliate negli ultimi giorni insieme ad Ashdod – causando anche danni agli edifici vicini. Al momento non si hanno altre notizie.
Hamas: “In una settimana di attacchi 192 palestinesi morti”
In una settimana di continui attacchi israeliani a Gaza 192 palestinesi sono rimasti uccisi. Di essi – precisa il ministero della sanità di Hamas – 58 erano bambini e 34 donne. I feriti sono al momento 1235.
Il ministero aggiunge che sotto le macerie di edifici bombardati da Israele vi sono ancora morti e feriti. Alcuni media locali aggiungono che nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 42 palestinesi. Si è trattato dunque della giornata più cruenta dall’inizio delle ostilità.

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